Roma, 23 set. (askanews) – “Making space accessible and affordable to all countries”. E’ questo il tema della 67° edizione dell’International Astronautical Congress (IAC), manifestazione di punta del settore aerospaziale promossa dall’International Astronautica Federation, che si svolgerà a Guadalajara, in Messico, dal 26 al 30 settembre.
La location di questa edizione non è casuale. Guadalajara, la seconda città per numero di abitanti del Paese, è uno dei più importanti centri tecnologici dell’America Latina, grazie alla forte presenza di aziende del settore informatico e sviluppo software. E ben si accorda col tema di questa edizione che punta a sottolineare come rendere lo spazio accessibile e conveniente per tutti i Paesi, in particolar modo per quelli emergenti, può contribuire alla soluzione di grandi sfide sociali in materia di competitività, inclusione digitale, istruzione e sostenibilità ambientale.
Ampio spazio per temi quali la cooperazione internazionale, l’esplorazione, le applicazioni e il rapporto tra spazio e società trattati nel corso delle cinque giornate, articolate in conferenze, seminari, sessioni plenarie e tecniche, e che vedranno scienziati, manager e decisori politici confrontarsi sulle prospettive del settore.
Presenti le maggiori agenzie spaziali del mondo, compresa naturalmente l’Agenzia spaziale europea (e anche la nostra Agenzia spaziale italiana) con il suo direttore generale Jan Woerner che il 27 parlerà dei prossimi programmi che saranno proposti agli Stati membri Esa durante la Ministeriale che si terrà a Lucerna, Svizzera, l’1 e il 2 dicembre. Programmi che puntano a rendere l’Europa protagonista di una nuova era spaziale, che vede i privati sempre più coinvolti nel settore e una partecipazione crescente della società.
Lo stesso giorno è atteso l’intervento di Elon Musk, fondatore e Ceo di Space X, dal titolo “Making Humans a Multiplanetary Species”, in cui discuterà delle sfide tecnologiche da affrontare per supportare la realizzazione del sogno (o progetto) di dar vita a una presenza umana permanente e autosufficiente su Marte. Una sfida complessa, che richiede forti investimenti (pubblici e privati) e volontà politica.
Un argomento, quello del Pianeta Rosso, che ricompare qua e là nel programma della manifestazione. Il 28, ad esempio, sarà la volta di Mars Base Camp, ovvero la visione di Lockheed Martin per portare l’uomo su Marte nel 2028 e riportarlo a casa sano e salvo; il 29 si discuterà di Mars Sample Return, esplorando le possibilità offerte dalla collaborazione uomo-macchina per la riuscita della missione che mira a riportare campioni da Marte sulla terra.
Tornano al titolo di questa edizione, interessante poi l’appuntamento in calendario il 29 per discutere dei problemi che il dispiegamento di ampie costellazioni di satelliti – i 720 di One Web e i 4.000 di Space X – che si andranno ad aggiungere ai tanti già in orbita potrà portare dal punto di vista dei rifiuti spaziali.