Roma, 17 nov. (askanews) – Nella prima parte del 2024 l’economia pugliese è cresciuta in misura meno intensa rispetto all’anno precedente. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato dalla Banca d’Italia, nel primo semestre di quest’anno il prodotto è aumentato dello 0,5 per cento, un dato lievemente più contenuto rispetto al 2023. La variazione è risultata di poco inferiore a quella del Mezzogiorno (0,6) e appena superiore alla media nazionale (0,4). Lo riferisce la Banca d’Italia nel rapporto di aggiornamento congiunturale “L’economia della Puglia”.
Nell’industria, dopo il lieve calo dello scorso anno, nei primi nove mesi del 2024 sono emersi alcuni segnali di recupero dell’attività, che hanno però riguardato solo le imprese di minori dimensioni. L’andamento del settore continua a essere condizionato dall’incertezza del quadro geopolitico globale e dalla bassa domanda estera, che si è riflessa, nella prima metà dell’anno, in un leggero calo delle esportazioni. In presenza di costi di finanziamento che continuano a risultare elevati, si legge, la dinamica degli investimenti delle imprese industriali, già negativa nel 2023, si è ulteriormente indebolita.
La crescita del settore delle costruzioni si è ridotta: il comparto residenziale ha risentito della rimodulazione delle misure di incentivo per la riqualificazione energetica delle abitazioni e del calo delle compravendite; quello delle opere pubbliche ha continuato a essere sostenuto dagli interventi finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nei servizi gli indicatori disponibili restituiscono un quadro di moderata crescita, favorita anche dalla forte domanda turistica.
Secondo Bankitalia, nonostante il rallentamento congiunturale le aspettative delle imprese sulla redditività dell’esercizio corrente sono rimaste nel complesso positive. In presenza di criteri di offerta creditizia improntati alla cautela e di livelli di liquidità che si mantengono elevati, il calo dei prestiti al settore produttivo si è intensificato rispetto alla fine del 2023; l’andamento si è confermato più sfavorevole per le imprese di piccole dimensioni.(Segue)