Pnrr, Marcarini (illimity): il factoring è strumento strategico – askanews.it

Pnrr, Marcarini (illimity): il factoring è strumento strategico

Ma ancora poco conosciuto. In Italia solo 30.000 aziende lo usano
Set 30, 2024
Milano, 30 set. (askanews) – Ancora pochi lo utilizzano eppure apporta grandi vantaggi e nell’era del Pnrr diventa uno strumento utilissimo. Il factoring più che un prodotto, è un servizio, una relazione utilissima con la banca per le aziende che fanno B2B.

Ce lo spiega Franco Marcarini, Head of Factoring illimity e una vita dedicata alla finanza: “Il factoring è un prodotto che è stato introdotto in Italia intorno agli anni 70, poi è stato regolato da una legge che è la legge 52 del 1990 e dà la possibilità a chi vanta dei crediti a seguito delle vendite della sua azienda nei confronti di un debitore di smobilizzare i suoi crediti presso una società che può essere una banca, una società di factoring che tecnicamente viene chiamata cessionario, quindi abbiamo il cedente che è colui che vanta il credito, il ceduto che è colui che deve pagare e il cessionario che è colui che riceve la fattura da smobilizzare. Tutto questo consente alle aziende di avere la liquidità necessaria, tecnicamente si chiama working capital”.

Uno strumento per il rilancio delle imprese. Ma non è solo una forma di finanziamento. E sta prendendo sempre più piede. Anche grazie a illimity, una banca giovane nata quasi 6 anni fa e che tra i suoi oltre 900 dipendenti può vantare persone con esperienza, affiancate da una larga parte dei dipendenti con età media poco sopra i 35 anni.

“Il factoring è cresciuto molto, fortunatamente, perché è passato dai 100 miliardi che aveva a metà del 2005 ai 289 miliardi del 2023, nonostante ciò però è un prodotto ancora poco conosciuto, perché lo utilizzano in Italia solo 30.000 aziende, una minima parte rispetto al panorama amplissimo di aziende che abbiamo in Italia”, dichiara Marcarini.

Con una serie di vantaggi. Tra questi chi cede il credito non deve preoccuparsi che esso venga pagato dal suo debitore: ci pensa la banca. E ancora la possibilità di togliere questi crediti dal proprio bilancio per diminuire la posizione finanziaria oppure accrescere la liquidità.

“Il nostro obiettivo – aggiunge – è quello di avere dei clienti che rimangono tali nel tempo. Non siamo una banca da un’operazione via. Questa, diciamo, è più un’impostazione da investment banking. Noi siamo in questo senso una banca molto tradizionale, ancorché utilizziamo tutta una serie di prodotti digitali all’avanguardia, però ci piace lavorare per mantenere la relazione nel tempo”.

E ora nell’epoca del Pnrr, il factoring è diventato strumento strategico. Su molti fronti: “Il factoring può entrare nel cosiddetto working capital per consentire alle aziende di smobilizzare quei crediti che vantano nei confronti delle società appaltanti e quindi portare a termine i lavori previsti dal Pnrr. Non solo, noi come Illimity abbiamo la possibilità, a differenza di altri competitor che non lo fanno, di aiutare le aziende anche nel periodo di cantierizzazione, attraverso l’anticipo sul contratto. Quindi la fattura non esiste ancora, perché i lavori non sono ancora stati fatti, però con il contratto in mano possiamo finanziare una parte, diciamo il 20% di questo contratto, e ogni volta che poi verrà eseguito un lavoro e verrà staccata una fattura, noi daremo all’azienda l’80% dell’importo della fattura, mentre il 20% andrà a decalage dell’attività di anticipo sul contratto che avevamo fatto”, conclude.