Milano, 7 mag. (askanews) – UniCredit ha chiuso il primo trimestre 2024 con un utile netto pari a 2,6 miliardi, in crescita del 24% su anno, ben oltre le attese degli analisti, ed un RoTE del 23%. I ricavi netti salgono a 6,3 miliardi (+7,5%), con un margine netto di interesse pari a 3,6 miliardi e commissioni pari a 2,1 miliardi. A fine marzo, il CET1 ratio è salito al 16,23%.
La banca ha alzato la guidance sull’utile netto per il 2024 ad oltre 8,5 miliardi, così come le distribuzioni totali a valere sull’utile 2024 sono aumentate a in linea con le distribuzioni relative al 2023. L’accantonamento e il payout del dividendo rimangono invariati al 40% dell’utile netto, con la parte restante nella forma di riacquisto di azioni proprie.
UniCredit intende impiegare o distribuire agli azionisti il suo capitale in eccesso al più tardi entro il 2027. Escludendo opzioni di crescita inorganica, prevede che le distribuzioni totali annue medie tra l’esercizio 2025 e 2026 saranno superiori alle distribuzioni relative al 2024, con una politica sui dividendi pari o superiore al 40% e riacquisti di azioni proprie con limite massimo corrispondente alla generazione organica di capitale in combinazione con l’impiego del capitale in eccesso. Nell’eventualità invece in cui il capitale in eccesso dovesse essere utilizzato per opportunità di crescita inorganica, che sarebbero intraprese secondo criteri stringenti, sottolinea UniCredit, il livello delle distribuzioni annuali nel periodo degli esercizi 2025-26 dipenderebbe dal rendimento delle acquisizioni, che dovrebbero presentare rendimenti post sinergie vantaggiosi rispetto a quello derivante dal riacquisto di azioni proprie.
“Abbiamo iniziato l’anno su basi estremamente solide con un utile netto di 2,6 miliardi, in rialzo del 24% su base annuale, superando in pieno le aspettative in tutte le linee principali”, ha dichiarato l’AD Andrea Orcel. “Continueremo a dimostrare una redditività strutturale elevata in modo sostenibile e ritorni per gli azionisti tra i migliori nel settore in contesti macroeconomici mutevoli”.