Venezia, 20 nov. (askanews) – “Uno dei casi più spinosi e delicati di questi ultimi anni ha visto il coinvolgimento di centinaia di persone tra cittadini, volontari e personale delle Forze dell’ordine oltre ai magistrati e credo sia doveroso non solo essere vicini ai familiari di Giulia Cecchettin, ma anche ringraziare quanti si sono prodigati in questi giorni”.
Il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, commenta “una tragedia che non può lasciare indifferenti e che deve spingere a un profondo mutamento di rotta. Non si tratta di inasprire pene, quanto di agire nella prevenzione e nella diffusione della cultura del rispetto e parità dei sessi: il lutto nel giorno del funerale di Giulia deve essere un momento di riflessione ma anche di impegno comune per affrontare questo cancro che infesta la nostra società. Certo – ha proseguito Ciambetti – è necessaria la certezza della pena e la certezza che essa sarà fatta scontare integralmente, mentre non possiamo sottovalutare i segnali e le denunce che troppe volte sono trascurate o, peggio, incomprese: queste sottovalutazioni e incomprensioni sono frutto di una cultura che, anche nella classe dirigente, non crede nella parità di genere e accetta, invece, una aberrante idea di supremazia maschile. Proprio la grande partecipazione emotiva dell’opinione pubblica, il grande aiuto dato da semplici cittadini e volontari, che non si sono risparmiati, la caparbietà e professionalità messa in campo dalle Forze dell’Ordine, sono un segnale importante che va coltivato per tenere alta l’attenzione e l’indignazione su questi crimini: la strada da fare è lunga e non sarà facile, ma dobbiamo intraprenderla senza tentennamenti”, ha concluso il Presidente.