Parigi, 8 feb. (askanews) – “Solar orbiter è una missione grande e ambiziosa che rivoluzionerà la fisica solare come la conosciamo oggi”.
A dirlo è Fabio Favata, coordinatore dei programmi scientifici dell’Esa, incontrato da askanews a Parigi, alla vigilia del lancio della missione Esa/Nasa “Solar Orbiter” (SolO) che vanta un’importante partecipazione italiana e che andrà a studiare da vicino la nostra stella.
A bordo della sonda c’è tanta tecnologia italiana, grazie all’Asi, l’Agenzia spaziale italiana, le università di Firenze, Genova, Padova, Urbino e Torino, l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), il Cnr e l’industria aerospaziale nazionale con Leonardo che ha fornito due sensori di assetto stellare per permettere alla sonda di orientarsi nello Spazio e Thales Alenia Space che ha fornito proprio lo Scudo termico per conto di Airbus Defence and Space e, soprattutto, il coronografo Metis, in consorzio con OHB Italia per lo studio della corona solare.
“Ovviamente l’influenza del Sole sulla Terra è grande – ha concluso Favata – Solar Orbiter, a cui l’Agenzia spaziale europea sta lavorando ormai da una decina d’anni, ci permetterà di avvicinarci al Sole come mai prima, con delle telecamere per guardare delle immagini e ci permetterà anche di guardare i poli del Sole lì dove ci aspettiamo che buona parte dei fenomeni magnetici abbiano luogo. È una missione importante per l’Italia, vi è uno strumento italiano a bordo, costruito in Italia da scienziati italiani (Metis, ndr)”.