Sardegna, Bankitalia: nel primo semestre economia ancora in frenata – askanews.it

Sardegna, Bankitalia: nel primo semestre economia ancora in frenata

Industria debole, espansione nei servizi con il turismo
Nov 24, 2024
Roma, 24 nov. (askanews) – Nella prima parte del 2024 l’attività economica in Sardegna ha continuato a rallentare. Secondo le stime basate sull’indicatore trimestrale dell’economia regionale della Banca d’Italia (ITER), il prodotto sarebbe aumentato dello 0,4 per cento nei primi sei mesi dell’anno nel confronto con il periodo corrispondente del 2023, in linea con la media italiana. Lo segnala il rapporto di aggiornamento congiunturale “L’economia della Sardegna”, pubblicato dalla banca d’Italia.

Nel corso del 2024 il quadro congiunturale dell’industria in senso stretto in regione è rimasto debole, con andamenti eterogenei tra comparti. Sul settore metallifero hanno continuato a incidere l’incertezza circa il riavvio di alcuni grandi impianti e il possibile ulteriore ridimensionamento della base produttiva. Una dinamica più favorevole ha caratterizzato invece l’industria alimentare, soprattutto quella casearia, e la raffinazione dei prodotti petroliferi. In un contesto di debolezza ciclica e di elevata incertezza, le imprese hanno confermato i piani formulati all’inizio dell’anno, che prevedevano in prevalenza una contrazione della spesa per investimenti.

Il valore della produzione nel comparto edile regionale si ridurrebbe lievemente nel complesso dell’anno in base alle previsioni degli operatori del settore, si legge, riflettendo il calo dell’edilizia residenziale privata, non compensato dall’espansione della domanda pubblica legata anche al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nei servizi si è registrata un’espansione dell’attività: nel turismo il volume di affari è cresciuto e anche i passeggeri presso gli scali portuali e aeroportuali della regione sono aumentati; il commercio ha continuato invece a risentire dell’ulteriore rallentamento dei consumi delle famiglie.

Nonostante l’indebolimento congiunturale, prosegue l’analisi, la redditività delle imprese si è mantenuta sui livelli elevati osservati l’anno precedente e anche le disponibilità liquide sono rimaste cospicue. In un contesto di tassi di interesse ancora elevati – ancorché in leggera diminuzione – e di condizioni di offerta che si mantengono rigide, i prestiti al settore produttivo hanno continuato a ridursi. La domanda rivolta agli operatori bancari è lievemente aumentata, soprattutto per le esigenze connesse con la ristrutturazione del debito.(Segue)