Umbria, Bankitalia: nel primo semestre crescita debole (0,2%) – askanews.it

Umbria, Bankitalia: nel primo semestre crescita debole (0,2%)

Tornano a salire le chiusure di imprese, clima fiducia cala
Nov 17, 2024
Roma, 17 nov. (askanews) – Nella prima parte del 2024 l’attività economica umbra si è confermata debole. L’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) evidenzia una crescita del prodotto dello 0,2 per cento rispetto al primo semestre dell’anno precedente, una dinamica leggermente più contenuta rispetto a quella osservata nel Paese (0,4). L’indicatore coincidente Regio-coin, che fornisce una stima dell’evoluzione delle componenti di fondo dell’economia regionale, è rimasto in territorio negativo, a conferma del peggioramento del quadro congiunturale in atto dalla primavera dello scorso anno. Lo riferisce la Banca d’Italia, nel suo rapporto di aggiornamento congiunturale “L’economia dell’Umbria”.

Secondo l’analisi le difficoltà del tessuto produttivo hanno cominciato a riflettersi anche sulla demografia di impresa: è tornato a crescere il numero delle cessazioni, che ha ampiamente superato quello delle iscrizioni. Nell’industria il clima di fiducia delle imprese si è deteriorato. È proseguito il calo del fatturato in relazione al perdurante contributo negativo della domanda interna; le esportazioni sono invece tornate ad aumentare, nonostante il calo degli acquisti dalla Germania, principale mercato di sbocco delle merci umbre. La scarsa vivacità dell’attività economica e i tassi di interesse ancora elevati hanno raffreddato la spesa per investimenti; le incerte prospettive del quadro economico inducono a prudenza gli operatori anche nella formulazione dei piani per il prossimo anno.

L’attività edilizia è ulteriormente cresciuta, prosegue il rapporto, gli effetti del ridimensionamento degli incentivi all’edilizia privata sono stati ampiamente compensati dall’incremento degli investimenti degli enti pubblici territoriali, in particolare di quelli finanziati dal PNRR, e dagli interventi di ricostruzione post-terremoto. Anche nel terziario l’andamento è rimasto positivo; il settore ha continuato a beneficiare del supporto fornito dal turismo, i cui flussi hanno raggiunto nuovi massimi.

La redditività delle imprese è rimasta soddisfacente, pur mostrando alcuni segnali di indebolimento. Le disponibilità liquide, ampiamente adeguate alle necessità operative, sono ulteriormente aumentate. È proseguito il calo dei prestiti al settore produttivo che ha riflesso un elevato livello dei tassi di interesse, condizioni di offerta restrittive e una ridotta domanda per investimenti. La qualità del credito è peggiorata, in misura più intensa che nel Paese, in particolare nel settore manifatturiero.(Segue)