Roma, 17 nov. (askanews) – Nel primo semestre del 2024 l’attività economica in Sicilia ha continuato a espandersi: in base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato dalla Banca d’Italia, il prodotto è cresciuto di circa un punto percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; la variazione è stata superiore a quella media nazionale e a quella del Mezzogiorno. Lo riporta il rapporto di aggiornamento congiunturale “l’Economia della Sicilia”, pubblicato dalla Banca d’Italia.
La congiuntura del settore industriale è stata debole; pur beneficiando dello stimolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la quota di imprese che hanno rivisto al ribasso i programmi di investimento ha prevalso su chi ha investito più del previsto. L’attività delle imprese delle costruzioni è aumentata, si legge, sostenuta dalla realizzazione delle opere pubbliche bandite negli anni recenti. Nonostante il rallentamento dei consumi e delle presenze turistiche, l’andamento del terziario si è mantenuto positivo.
Nel complesso le aziende con fatturato in aumento hanno prevalso su quelle che ne hanno subito una riduzione e la redditività è rimasta positiva per la maggior parte delle imprese. Un’attività di investimento ancora contenuta, tassi di interesse su livelli elevati e una maggiore cautela da parte degli intermediari finanziari si sono riflessi in un calo dei prestiti al settore produttivo, soprattutto per le imprese di minori dimensioni e per quelle delle costruzioni.
Secondo l’analisi di Bankitalia le condizioni del mercato del lavoro siciliano hanno continuato a migliorare: l’occupazione è aumentata in misura superiore alla media nazionale; la crescita del numero degli occupati ha riguardato tutti i settori con l’eccezione dell’agricoltura e del comparto del commercio, alberghi e ristoranti. Il tasso di attività è salito e, in presenza di una riduzione del numero di persone in cerca di occupazione, il tasso di disoccupazione è diminuito.(Segue)