Roma, 17 nov. (askanews) – L’economia marchigiana sta attraversando una fase ciclica caratterizzata da perdurante debolezza. Nel primo semestre del 2024, in base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato dalla Banca d’Italia, l’attività economica regionale sarebbe cresciuta dello 0,2 cento rispetto allo stesso periodo del 2023, lievemente meno che in Italia (0,4 per cento). L’indicatore coincidente Regio-coin, che misura la dinamica di fondo del ciclo economico, mostra un andamento congiunturale negativo, analogamente a quanto osservato nella seconda parte dello scorso anno. Lo afferma la Banca d’Italia nel rapporto di aggiornamento congiunturale “l’Economia delle Marche”, ricordando che le tensioni geopolitiche nello scacchiere del Medio Oriente mantengono elevata l’incertezza del contesto di riferimento per gli operatori economici.
Nell’industria è proseguita la flessione dell’attività. Le vendite sono diminuite in tutti i principali comparti della manifattura regionale, si legge, e in particolare nel calzaturiero. Il calo ha interessato le imprese senza apprezzabili differenze tra le classi dimensionali ed è stato più diffuso tra quelle maggiormente orientate ai mercati esteri, in connessione con la dinamica negativa registrata dalle esportazioni. La fase ciclica debole e il quadro incerto hanno inciso negativamente sugli investimenti. Terminata la spinta legata alla riqualificazione del patrimonio abitativo, l’attività nel settore delle costruzioni ha continuato ad espandersi beneficiando dei lavori in opere pubbliche, principalmente legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e dell’accelerazione della ricostruzione post-sisma. Il terziario ha risentito dell’indebolimento della spesa delle famiglie. Nel comparto del turismo le presenze sono state nel complesso superiori a quelle dello scorso anno; prosegue il calo fra gli italiani. Il traffico passeggeri dell’aeroporto regionale è ulteriormente cresciuto; in aumento anche la movimentazione delle merci nei porti di Ancona e Falconara Marittima. La liquidità delle imprese rimane su livelli storicamente elevati.
Nel primo semestre, prosegue Bankitalia, l’occupazione è cresciuta in linea con la media italiana, beneficiando del parziale recupero della componente autonoma, mentre l’espansione dei lavoratori dipendenti ha considerevolmente rallentato. Nel settore privato non agricolo, il saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro è risultato meno ampio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, principalmente per effetto della flessione nell’industria e tra i contratti a tempo indeterminato. Nei primi nove mesi dell’anno, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni sono cresciute in misura significativamente maggiore della media nazionale; l’incremento è stato particolarmente intenso nel comparto pelli, cuoio e calzature. L’offerta di lavoro è aumentata più dell’occupazione, associandosi così a una risalita del tasso di disoccupazione, che resta comunque su livelli inferiori alla media del Paese.(Segue)