Roma, 17 nov. (askanews) – Nella media del primo semestre del 2024 l’attività produttiva in Abruzzo, sebbene in rallentamento rispetto all’anno precedente, sarebbe moderatamente cresciuta (0,3 per cento; 0,4 in Italia). Nel corso dei mesi estivi si è accentuata la fase di debolezza dell’industria in senso stretto avviatasi nel 2022; il clima di fiducia delle imprese manifatturiere del Mezzogiorno ha fatto registrare nello stesso periodo un deciso peggioramento, collocandosi sui valori minimi raggiunti durante la crisi energetica. Nell’automotive, il più rilevante comparto manifatturiero della regione, i ritmi di produzione sono tornati a ridursi a partire dal secondo trimestre; ne è seguito un nuovo rallentamento delle esportazioni, la cui dinamica è stata sostenuta dalle vendite di prodotti tessili e dell’abbigliamento e farmaceutici. E’ la fotografia scattata dal rapporto di aggiornamento congiunturale “l’Economia dell’Abruzzo”, pubblicato dalla Banca d’Italia.
Dal sondaggio realizzato alla fine di settembre dalla Banca d’Italia presso un campione di imprese manifatturiere della regione è emersa una sostanziale stagnazione del fatturato e delle ore lavorate nei primi tre trimestri dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023; le imprese più orientate sui mercati esteri hanno nel complesso maggiormente risentito della debole fase congiunturale. La maggior parte delle aziende intervistate, si legge, ha rispettato i programmi di investimento formulati per l’anno in corso, che prevedevano un indebolimento del processo di accumulazione rispetto al 2023; per il 2025 gli investimenti delle imprese dovrebbero ristagnare.
Nel settore delle costruzioni si è attenuato l’effetto espansivo degli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio; secondo le imprese delle costruzioni intervistate nel sondaggio, i livelli di attività avrebbero beneficiato della realizzazione degli interventi pubblici legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Il miglioramento delle condizioni di finanziamento, dice Bankitalia, ha inciso positivamente sul mercato immobiliare, dove si è registrata una ripresa delle compravendite.
Nel terziario, il commercio si è mantenuto su livelli sostanzialmente stabili così come i consumi delle famiglie, in un contesto di graduale ripresa dei redditi reali, anche per effetto del calo dell’inflazione; nel comparto dei beni durevoli le vendite di nuove autovetture hanno beneficiato, in particolare nei mesi estivi, dell’applicazione degli incentivi all’acquisto di quelle meno inquinanti. I flussi turistici sono cresciuti, seppure a un ritmo inferiore rispetto all’anno precedente; sono risultate in ripresa le presenze dall’estero. Segnali di espansione dell’attività sono emersi anche nel comparto dei trasporti.(Segue)