Roma, 18 set. (askanews) – Un’installazione in piazza San Silvestro a Roma con all’interno una piccola postazione ginecologica dove sedersi e ascoltare in cuffia testimonianze reali di donne che hanno chiesto un’interruzione volontaria di gravidanza e a cui tra le altre cose è stato imposto l’ascolto del battito fetale, che si può sentire nell’esperienza sonora immersiva.
Si chiama “The Unheard Voice” la campagna con cui Medici del Mondo, rete internazionale impegnata a garantire l’accesso alla salute, vuole mettere in luce la diffusa violenza psicologica a cui sono sottoposte molte delle 63mila donne che ogni anno in Italia vogliono interrompere la gravidanza; molte delle loro voci sono state raccolte nel report “Aborto a ostacoli. Come le politiche di deterrenza minacciano l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza”, che sarà presentato il 23 settembre alla Camera.
Elisa Visconti, direttrice di Medici del Mondo Italia: “Insulti, molestie, antidolorifici negati, una vera forma di violenza sistemica e sistematica dal Nord al Sud della Penisola, vogliamo mettere in chiaro con una teca trasparente quello che succede, vogliamo che le persone che passano si rendano conto della violenza e della violazione dei diritti umani che avviene nelle strutture sanitarie per chi invece cerca di accedere a un diritto”.
Ambasciatrice della campagna, la comica Laura Formenti: “C’è uno stigma sociale nei confronti delle donne che scelgono l’aborto, per me è molto importante ed è anche particolare che una comica sia testimonial di una campagna su un tema di questo tipo, ma è importante che si cambi la narrazione: è una scelta e cosa vogliono fare le donne di questa scelta, è responsabilità di ciascuna”.
In piazza anche la psicoterapeuta e attivista Federica di Martino, creatrice del progetto Ivg – Ho abortito e sto benissimo e la musicista e producer Linda Feki che questa estate ha raccontato pubblicamente la sua odissea medica dopo aver deciso di abortire. Tra i politici all’inaugurazione dell’installazione, la deputata M5s Gilda Sportiello, il deputato del Pd Marco Furfaro e la senatrice Pd Cecilia D’Elia: “Noi avremmo tutte le norme e una legge che accoglie le donne che scelgono questo, io sono qui perché questa legge in molti luoghi è svuotata, non solo per il numero di obiettori, anche per le iniziative del governo come l’emendamento che inserisce le associazioni pro-vita nei consultori pubblici, che sappiamo fanno poi opera di colpevolizzazione delle donne che scelgono l’interruzione volontaria di gravidanza”.