Roma, 15 lug. (askanews) – La Corte dei conti della Francia lancia un allarme sulle finanze pubbliche dell’Esagono. “Ora che la situazione economica si è normalizzata e che l’inflazione si è riassorbita, la Francia si trova in un quadro preoccupante -affermano i magistrati contabili in una analisi delle prospettive dei conti del Paese -. Il debito pubblico, trainato dal ripetersi dei deficit e dal suo stesso peso, mostra costi di servizio sempre più elevati, che comprimono tutte le altre spese, minano la capacità di investimento del Paese e lo espongono pericolosamente nel caso di un nuovo shock economico”.
Secondo la corte dei conti francese questa situazione “è ancor dato che la traiettoria di riduzione del deficit pubblico non include gli investimenti indispensabili che dovranno essere realizzati per far fronte al cambiamento climatico”. Per questo secondo la magistratura contabile transalpina “ora la Francia deve consentire degli sforzi difficili per ritrovare il controllo delle finanze pubbliche e onorare i suoi impegni, sia verso i paesi membri della zona euro che verso le generazioni future, per una strategia credibile che preservi la crescita e la coesione sociale”.
Buoni propositi che tuttavia devono poi essere messi in atto in un quadro politico che in Francia è diventato ancora più complicato dopo le elezioni anticipate volute dal presidente Emmanuel Macron. L’esito del voto è stato quello di sostanzialmente aumentare la frammentazione e il peso parlamentare delle forze “populiste” a destra e sinistra, che Macron vorrebbe tenere estromesse da una nuova coalizione di governo. Ma a questo scopo diversi analisti ritengono probabile che debba trovare compromessi proprio sul lato della spesa pubblica, a danno del risanamento dei conti.