Roma, 18 giu. (askanews) – L’impatto dell’intelligenza artificiale cambierà il modo di vivere l’automobile. In un rapporto dell’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, presentato a Roma, si prospetta l’avvento dell’era dell’Automobile Sapiens, una generazione di veicoli definiti da software, destinata a rivoluzionare il mondo della mobilità.
Spiega Fabio Orecchini, direttore dell’Osservatorio Auto e Mobilità: “Nell’analizzare l’ingresso dell’intelligenza artificiale all’interno del mondo della mobilità, e dell’automobile soprattutto, ci siamo resi subito conto che non dovevamo trattare tanto quanto l’intelligenza artificiale stesse cambiando il prodotto o come arrivasse, ma proprio parlare di un nuovo tipo di prodotto che stava nascendo: l’automobile intelligente. Ecco, è stato come rivoltare un calzino, lo stavamo guardando da una parte e poi ci siamo resi conto che il contenuto stava dentro. L’abbiamo girato ed è uscita fuori una sorta di sorpresa. L’Automobile Sapiens l’abbiamo chiamata, cioè quest’auto intelligente della nuova specie che sta cambiando – non sta per cambiare, sta cambiando perché è già qui, è già presente sul mercato in moltissimi aspetti – il nostro modo di utilizzare quel prodotto è il nostro modo di muoverci, è anche il nostro modo di vivere se vogliamo, perché l’auto sapiens è un’automobile che parla con gli altri protagonisti della nostra vita: la casa, l’infrastruttura, il nostro mondo lavorativo, addirittura il nostro tempo libero”.
Si tratta di un cambiamento che presto investirà anche l’Italia, la quale dovrà attrezzarsi anche da un punto di vista normativo.
Dice Michele Crisci, presidente di UNRAE: “L’intelligenza artificiale sta entrando in maniera decisa all’interno dell’automotive e naturalmente riguarderà molto presto anche l’Italia e tutto quello che riguarda la produzione, la progettazione e la distribuzione e la vendita di autoveicoli in Italia. L’intelligenza artificiale è ormai una realtà. La parte che io ritengo la più importante sarà sicuramente quella legata alla sicurezza. C’è la possibilità che, grazie all’intelligenza artificiale, le vetture riescano davvero a diventare predittive nell’evitare gli ostacoli per eliminare gli incidenti rispetto a oggi. Le tecnologie straordinarie di cui sono già dotate le vetture rispondono, reagiscono a stimoli visivi, a stimoli di radar. In futuro, invece, con l’intelligenza artificiale, i software all’interno della vettura saranno in grado di leggere tutto quello che è intorno alla vettura e di predire, o comunque con altissima percentuale di riuscire a prevedere quello che sta per succedere. Per cui la macchina si preparerà con largo anticipo a operare in termini di sicurezza. Credo che questa sia la cosa più importante. Così come importante sarà poi arrivare a definire da un punto di vista giurisprudenziale tutto questo e quanto significa, naturalmente, a livello assicurativo, a livello di responsabilità. Insomma, è un futuro straordinario. L’intelligenza artificiale avrà il ruolo di facilitare questo futuro. A noi ha il ruolo, naturalmente, di rendere l’intelligenza artificiale in grado di farlo”.
Insomma, una vera rivoluzione, alla quale le case automobilistiche stanno destinando un ingente sforzo economico.
Spiega Orecchini: “Le case auto stanno investendo moltissimo in intelligenza artificiale e nel suo ingresso nell’auto. Parliamo di investimenti per 70 miliardi di euro da qui al 2030, che potranno però generare a brevissimo, già entro il 2025, 200 milioni di fatturato aggiuntivo per la filiera dell’auto. Filiera che già oggi ha a che fare con l’intelligenza artificiale per il 20-30% dei contenuti di un’automobile e che entro il 2030, questo è il numero più sconvolgente, sarà per il 100% interessata all’intelligenza artificiale”.