Roma, 27 mag. (askanews) – Quattro secoli dopo essere stato dipinto, tre secoli e mezzo dopo essere arrivato in Spagna e tre anni dopo aver rischiato di finire all’asta per 1.500 euro, un Caravaggio restaurato sarà esposto al Prado di Madrid per nove mesi, sei dei quali in una sala dedicata. “L’Ecce Homo”, dipinto negli ultimi anni di vita del maestro italiano, è stato notato in un catalogo d’asta con il sospetto dell’attribuzione errata a un artista della cerchia dello spagnolo del XVII secolo José de Ribera. Di recente è stato finalmente autenticato.
E il nuovo proprietario, rimasto anonimo, ha accettato di prestarlo temporaneamente al Museo, ha dichiarato il direttore Miguel Falomir. Dipinto tra il 1605 e il 1609, raffigura Cristo, con le mani legate e il capo cinto da una corona di spine, mentre viene presentato alla folla da Ponzio Pilato, poco prima della crocifissione.
“Si tratta di un evento veramente importante – ha detto David Garcia Cueto, direttore del dipartimento di pittura italiana del Prado – è da più di 45 anni che non appare un’opera di Caravaggio con il consenso di specialisti e critici”.
“È una pittura che illustra gli ultimi anni della sua vita in cui, dopo un viaggio che lo portò a partire da Roma per visitare Napoli, Malta, la Sicilia, andò accumulando, non solo una serie di esperienze personali, con eventi intensi e drammatici, ma anche evolvendo il suo stile verso un linguaggio molto più sintetico, intenso e carico di emozioni” ha spiegato ancora Cueto.
L’opera, di proprietà dei viceré spagnoli a Napoli, passò poi alla collezione del re Filippo IV e infine alla famiglia Pérez de Castro, dai cui discendenti l’ha acquistata l’attuale proprietario.