Diga Genova, Ioculano (Pd): centrodestra non vuole fare chiarezza – askanews.it

Diga Genova, Ioculano (Pd): centrodestra non vuole fare chiarezza

“Mancano le condizioni tecniche per aprire il mutuo da 57 milioni”
Mag 21, 2024
Genova, 21 mag. (askanews) – “Ancora una volta il centrodestra si rifiuta di fare chiarezza sulla diga e decide di procedere con il finanziamento dei 57 milioni di euro incurante dei rilievi dei tecnici dell’Autorità portuale e delle verifiche in corso da parte del Ministero. Come si può pensare di andare avanti facendo finta di niente, con tutti i rilievi che sono arrivati in questi mesi e che hanno sollevato forti dubbi sulla correttezza della procedura? Cos’altro aspetta il centrodestra per istituire modelli più trasparenti e partecipati di quelli che hanno portato fin qui? Siamo di fronte al solito sistema e metodo di gestione delle opere: arrogante e superficiale”. Lo ha affermato il consigliere del Pd in Regione Liguria Enrico Ioculano, parlando del mutuo per la realizzazione del secondo lotto della nuova diga del porto di Genova.

“Mancano le condizioni tecniche – ha aggiunto Ioculano – oltre che politiche e di trasparenza su cui è necessario porre attenzione prima di aprire un mutuo con 3,2 milioni di interessi. Per questo con un emendamento abbiamo chiesto di stralciare dal disegno di legge l’autorizzazione. La diga è un’opera fondamentale e la sua realizzazione va portata avanti in sicurezza e nel rispetto delle regole. Garanzie che oggi, stando ai rilievi di Anac, Autorità portuale e ai dubbi del Mit, non sembrano esserci. Cosa sta accadendo attorno a quest’opera? È sempre più chiaro che per questo centrodestra il rispetto delle regole e la sicurezza delle opere non sono priorità. Per loro contano solo le passerelle e la propaganda”.

“È necessario – ha concluso l’ex sindaco di Ventimiglia – avviare un confronto con tutti i soggetti coinvolti, per realizzare un’infrastruttura il più idonea possibile allo sviluppo del porto di Genova nei prossimi 50 anni. Prima, però, bisogna sciogliere i nodi e non continuare a finanziare alla cieca, affidandosi a chi come Bucci e Toti hanno dimostrato di non saper rispondere all’interesse pubblico, ma di piegare le scelte della città ai loro interessi. Noi siamo a favore delle opere, ma che siano trasparenti e partecipate. Il commissario Bucci non si intrometta nei lavori del consiglio regionale e rispetti i ruoli senza intimare ad altri come agire. Il governo ridia legittimità agli enti nominando figure autorevoli e capaci che portino a termine l’opera in sicurezza e fugando ogni dubbio su possibili interessi di parte”.