Casa, Sala:aiutare Milano su sblocco urbanistica, Parlamento decida – askanews.it

Casa, Sala:aiutare Milano su sblocco urbanistica, Parlamento decida

Non sono deluso da mancato inserimento in dl salva-casa
Mag 21, 2024
Milano, 21 mag. (askanews) – Il sindaco di Milano, Beppe Sala, non è deluso dal mancato inserimento nel decreto salva-casa della norma destinata a chiarire l’interpretazione di alcune norme urbanistiche che sta bloccando da mesi l’urbanistica milanese a causa di diverse inchieste aperte dalla Procura e si rimette alla volontà del Parlamento nell’ambito della conversione in legge del provvedimento.

“Milano non ha bisogno di essere salvata, ha bisogno di essere aiutata” ha sottolineato, a margine di un convegno organizzato a Palazzo Marino dal Ccl, Consorzio cooperative lavoratori, riferendosi a chi definisce la norma salva-Milano. “Deve andare in Parlamento, così è stato deciso” ha confermato e “comunque non è una sorpresa. Detto ciò vediamo cosa succederà in Parlamento. Milano va aiutata, perché, in caso contrario, questa stasi immobiliare ci porta a una riduzione consistente degli oneri di urbanizzazione” e “io non so da che parte iniziare per ridurre il budget che non ha tutte queste aree di flessibilità. Stiamo a vedere” ha continuato.

“I tempi non è detto che si allunghino, dipende dalla volontà del Parlamento, questo io non lo posso sapere” ha evidenziato. Ad ogni modo “la soluzione cercherà di mettere un punto di chiarimento”, “sanare il passato” e “difendere quello che abbiamo fatto. Non sta a me giudicare l’opinione dei pm, io dico da gestore della città, se ho un immobile che di fatto é in disuso e l’accusa é che da quello sia stato tirato su un grattacielo, quindi non è una ristrutturazione ma un progetto nuovo, io posso capire. Ma se l’operatore immobiliare aveva la volontà di costruire una torre residenziale e l’avesse costruita di fianco, Milano si sarebbe trovata comunque con la torre e con il rudere che permaneva. Quindi dal punto di vista ambientale e di occupazione del suolo sarebbe stato peggio” ha osservato Sala.

“Poi l’accusa è che in alcuni casi noi siamo passati attraverso una autorizzazione direttamente dagli uffici, e non da giunta e Consiglio. Anche questo è voluto, siamo in un Paese in cui ci lamentiamo che la burocrazia rallenta i processi. Noi ritenendo allora e oggi di esser nella legittimità abbiamo fatto qualcosa per essere più rapidi. Non è per noi un condono quindi, immaginare che possa essere un condono sarebbe veramente un po’ svilire il nostro lavoro. Noi non riteniamo di dovere essere condonati ma che deve essere riconosciuto il nostro lavoro e non solo nel mio mandato ma fa riferimento agli ultimi venti anni di Milano” ha proseguito.

Quanto ai progetto approvati “è la cosa più delicata. È chiaro che c’è incertezza” e che per altri progetti “io dovrò arrivare a dire alla città se si faranno o no. Ad esempio piazzale Loreto sarà soggetto ad un iter diverso? Non lo so ma se così fosse coloro che lo propongono continueranno a proporlo o no? Per me l’importante é essere chiaro con i cittadini e dire come stanno le cose” ha concluso.