Milano, 17 mag. (askanews) – Oggi sono 29 anni da quando la Repubblica popolare cinese ha rapito, quando era un bambino di sei anni, l’undicesimo Panchen Lama (Grande Erudito), una delle figure più importanti del buddismo tibetano. Lo scrive il Dipartimento di Stato in una nota.
Gedhun Choekyi Nyima risulta disperso e da quel giorno non è più apparso in pubblico. “Il governo cinese sta negando ai membri della comunità tibetana l’accesso a questa importante figura religiosa e continua invece a promuovere un procuratore selezionato dallo stato” osserva il Dipartimento. “Gli Stati Uniti sostengono i diritti umani dei tibetani e il loro esercizio di tali diritti in relazione alla loro distinta identità religiosa, culturale e linguistica. I tibetani, come i membri di tutte le comunità religiose, dovrebbero avere la capacità di selezionare, educare e venerare i propri leader, come il Dalai Lama e il Panchen Lama, secondo le proprie convinzioni e senza interferenze da parte del governo”.