Superbonus, Confedercontribuenti boccia diluizione crediti in 10 anni – askanews.it

Superbonus, Confedercontribuenti boccia diluizione crediti in 10 anni

Falliranno 10mila aziende
Mag 10, 2024

Roma, 10 mag. (askanews) – Confedercontribuenti boccia la scelta di diluire i crediti del Superbonus su un periodo di dieci anni. “Con le esternazioni sul Superbonus, il ministro Giorgetti lascia sull’orlo del baratro migliaia di aziende italiane – commenta Vincenzo Barresi, responsabile del Settore Imprese di Confedercontribuenti. – Questa soluzione condanna al fallimento dalle 8.000 alle 10.000 imprese che hanno effettuato investimenti ingenti per completare i lavori”.

La Confederazione Nazionale delle Imprese e dei Contribuenti invita inoltre il ministero dell’Economia a fare chiarezza sui reali costi e soprattutto sui benefici del Superbonus. “È innegabile che l’incentivo abbia avuto un costo elevato per le casse dello Stato, 128 miliardi e 968 milioni di euro. Ma questo investimento è stato in parte compensato dalle maggiori imposte e dai contributi previdenziali – circa 30 miliardi di euro – che lo Stato ha incassato dalle aziende che hanno effettuato i lavori”.

Per quanto riguarda i benefici, “il Pil italiano – secondo quanto certifica l’Istat – nel 2022 ha raggiunto 1.909.154 milioni di euro (con un aumento del 6,8%), mentre nel 2023 ha toccato 2.085.376 milioni di euro del 2023. Il contributo alla crescita che il Superbonus ha determinato in quel biennio è stato invece dell’1,4%”, si legge nella nota.

“Quella del Superbonus sembra una scusa: se i conti pubblici vanno male, il problema probabilmente è un altro – aggiunge Carmelo Finocchiaro, presidente Nazionale di Confedercontribuenti. – Il governo tuttavia parla esclusivamente dei costi del bonus, e in questo modo non fa altro che destabilizzare le imprese che hanno dato piena occupazione nel settore edile. I partiti di maggioranza non dimentichino che a giugno si terranno le elezioni europee, e che a votare andranno anche gli imprenditori e i cittadini oggi fortemente vessati dalle scelte irragionevoli di un ministro dell’Economia bonus-fobico”.