Genova, 9 mag. (askanews) – “La priorità è chiarire il fatto della misura cautelare, quindi farlo uscire dal carcere. Ha confermato la disponibilità a parlare eventualmente in un secondo momento con il pm. In questa fase ci si limita semplicemente a esprimere la volontà di parlare e non parlare e lui ha detto che non parla”. Lo ha detto l’avvocato Enrico Scopesi, difensore dellìex presidente dell’Autorità del sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e ad di Iren attualmente sospeso Paolo Emilio Signorini, dopo l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Marassi a Genova in cui si è avvalso della facoltà di non rispondere.
“È relativamente tranquillo – ha aggiunto il legale – nel contesto della vicenda alluvionale e della situazione in cui si trova. Le contestazioni sono tante, vanno lette e verificate ed è troppo presto per fare una valutazione. Le carte impongono una lettura attenta che non può essere fatta in carcere. Lui – ha concluso Scopesi – sta abbastanza bene e ritiene di poter fornire una serie di spiegazioni,, cosa che difficilmente si può fare in una situazione di carcerazione”.
- 20 maggio 2024