Giappone, si vota in territorio ribelle contro supertreno Maglev – askanews.it

Giappone, si vota in territorio ribelle contro supertreno Maglev

Il governatore che bloccava il progetto si è dimesso
Mag 9, 2024

Roma, 9 mag. (askanews) – Spesso si parla di NIMBY (Not-In-My-Backyard), cioè l’approccio per il quale va bene fare una grande opera (magari inquinante), a patto che non la si faccia “nel mio territorio”. E difficilmente la si potrebbe associare a un paese dove le opere infrastrutturali sono molto avanzate, come il Giappone. Tuttavia è proprio quello che sta accadendo per il progetto di treno a levitazione magnetica Maglev tra Tokyo e Osaka – che, se completato, diventerà il treno più veloce del mondo – che non procede per l’opposizione della prefettura da cui dipende un breve tratto, Shizuoka. Proprio oggi è iniziata la campagna per il nuovo governatore, da cui dipende la possibilità di procedere con i lavori.

Il governatore uscente di Shizuoka, Heita Kawakatsu, è stato un critico del Linear Chuo Shinkansen della Central Japan Railway Co., citando preoccupazioni ambientali come motivo della sua opposizione al progetto. La linea da Tokyo a Osaka dovrebbe attraversare solo per un breve tratto nella parte nord della prefettura di Shizuoka con treni che viaggiano a 500 km all’ora.

La prima tratta della linea da Tokyo a Nagoya doveva originariamente essere inaugurata nel 2027, ma il 29 marzo scorso la compagnia ha ammesso di aver abbandonato le speranze di raggiungere l’obiettivo a causa dell’opposizione della Prefettura di Shizuoka.

Tra i sei candidati che si presentano alle elezioni del 26 maggio, il sessantenne Shinichi Omura, sostenuto dal Partito liberaldemocratico al governo, si è impegnato a risolvere le trattative con la campagnia entro un anno, in modo da fornire una risposta definitiva sul Maglev.

Yasutomo Suzuki, 66 anni, che si presenta con le formazioni di opposizione Partito democratico costituzionale del Giappone e Partito democratico per il popolo, si è anche impegnato a fare progressi sul collegamento ferroviario.

Il candidato del Partito comunista giapponese Daisuke Mori, dal canto suo chiede che i lavori di costruzione vengano sospesi, citando la recente emergenza del lavoro remoto come motivo per ridurre la necessità di collegamenti ferroviari ad alta velocità.

Il voto è stato originato dalle dimissioni improvvise di Kawakatsu a inizio aprile. Il governatore, noto per essere uno che parla in maniera piuttosto disinvolta, è stato costretto a passare la mano dopo aver fatto un discorso alle nuove reclute della pubblica amministrazione in cui dava degli stupidi ai lavoratori manuali e ai braccianti.

Sulla questione del Maglev, invece, Kawakatsu ha rivendicato il suo operato.

Il progetto del treno Maglev doveva essere realizzato in due fasi, con la tratta di Nagoya prevista per il 2027 e l’estensione a Osaka nel 2037. Non sono previste fermate dei treni a Shizuoka. E questo – secondo i critici del governatore – era uno dei motivi per i quali la posizione di Kawakatsu, in un primo momento favorevole, era cambiata adducendo motivi ambientali.

Oltre alla questione del Maglev, il voto di Shizuoka è un altro test sul primo ministro Fumio Kishida e arriva dopo che il suo LDP ha perso tre seggi alla Camera dei Rappresentanti nelle elezioni suppletive del 28 aprile a causa delle ripercussioni di uno scandalo di fondi neri all’interno del partito di governo.

Gli altri tre candidati alla corsa governatoriale sono Masafumi Yokoyama, capo di un gruppo politico locale, e gli indipendenti Takeshi Murakami e Satomi Hamanaka, 62 anni.