Fiorentini e Agrifuture: ecco il mais con meno acqua e fertilizzanti – askanews.it

Fiorentini e Agrifuture: ecco il mais con meno acqua e fertilizzanti

A Cibus i primi dati dell’agricoltura “conservativa e consociativa”
Mag 8, 2024
Parma, 8 mag. (askanews) – Un mais a basso impatto ambientale. Arriva da Cremona ed è ottenuto grazie alla trasformazione radicale del sistema di irrigazione, la riduzione dei fertilizzanti chimici e, di conseguenza, l’abbattimento dei processi tradizionali di meccanizzazione. Il nuovo brevetto di irrigazione – Underdrip – è stato ideato, con la supervisione dell’Università degli studi di Milano e della Cattolica di Piacenza, ed è stato utilizzato per il progetto di agricoltura sperimentale realizzato da Agrifuture con Fiorentini Alimentari, azienda specializzata nella produzione di sostitutivi del pane e snack a base di cereali, legumi e verdure.

“Noi riteniamo che le materie prime siano fondamentali – ha spiegato Simona Fiorentini, Export e marketing manager Fiorentini Alimentari -. Abbiamo da sempre cercato di privilegiare materie prime locali, quindi italiane. Adesso con un nuovo progetto Agrifuture abbiamo deciso di sostenere anche l’agricoltura rigenerativa. Quindi materie prime, sempre locali ma con un nuovo metodo di irrigazione”.

A Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione di Parma, sono stati presentati i risultati del primo raccolto di mais su una coltivazione di 2,5 ettari. Agrifuture, l’azienda agricola sperimentale nata nel 2023 su iniziativa di MartinoRossi, ha utilizzato tecniche di agricoltura conservativa. “Solo in questo modo noi riusciamo ad avere un prodotto che è più sostenibile perché è un prodotto che richiede meno acqua e che richiede meno sostanze nutritive, è un prodotto che è più sostenibile” ha detto Gilberto Garuti, direttore sviluppo nuove tecnologie di MartinoRossi Spa.

Le manichette per l’irrigazione sono state interrate su file parallele e monitorate da un sistema GPS. Per tutta la durata della coltivazione è stata, inoltre, mantenuta una copertura organica del suolo che ha permesso l’eliminazione delle lavorazioni pesanti meccanizzate con una riduzione delle emissioni di oltre il 14%.

“Siamo stati in grado di ridurre di un 70% e oltre l’irrigazione del terreno, l’acqua utilizzata per il terreno, e anche di ridurre i fertilizzanti di un 40-50% – ha aggiunto Garuti – perché di fatto la pianta poteva vivere in un equilibrio maggiore, in una situazione di salute e di attività biologica migliore che quello che avviene normalmente in un campo coltivato tradizionalmente”.

La qualità dei prodotti è stata assicurata anche grazie alle tecniche di agricoltura consociativa che offrono la possibilità di irrigare e fertilizzare fino a tre colture. A Cibus sono stati presentati anche nuovi prodotti Fiorentini. “Abbiamo creato anche una nuova linea di prodotti che cerca di valorizzare materie prime tipiche regionali – ha concluso Fiorentini -. Partendo da materie prime dimenticate come il mais corvino, oppure il mais bianco veneto, oppure i ceci della Maremma Toscana o le lenticchie di Altamura e con questo abbiamo cercato di creare una nuova linea di snack adatti a tutti i palati ma anche per permettere alle nuove generazioni di riscoprire dei cereali dimenticati”.