Parma, 7 mag. (askanews) – “Solo una parte estremamente esigua, pari al 2% circa, finisce ad auto cinesi”. Il piano incentivi che il governo ha messo in campo quest’anno “è stato ancor più disegnato su un modello della produzione nazionale e sul modello delle esigenze dei ceti popolari”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, a margine del convegno inaugurale del Cibus di Parma rispondendo al collega di governo il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini.
“Il piano incentivi – ha spiegato Urso – è stato sottoscritto anche dal ministero delle Infrastrutture e quindi anche dal ministro Salvini. Come dimostrano i dati sugli incentivi alle auto dello scorso anno una parte estremamente esigua, pari al 2% circa finisce ad auto cinesi”. E “il piano incentivi di quest’anno – ha aggiunto – è stato ancor più disegnato su un modello della produzione nazionale e sul modello delle esigenze dei ceti popolari”.
“Il piano incentivi” del governo, ha detto Urso “sostiene in misura maggiore la rottamazione delle auto più vecchie e quindi più inquinanti” dal momento che “abbiamo ancora il 25% di parco auto circolante altamente inquinante” e siamo “il più vecchio e inquinante d’Europa”. La seconda linea d’intervento “è quella di sostenere soprattutto coloro che non se lo possono permettere, quindi i cittadini e le famiglie a reddito più basso – ha proseguito il ministro – affinché anch’esse possano aspirare ad avere un’auto ecologicamente sostenibile. La terza direzione è che gli incentivi sono confezionati in modo tale da favorire la produzione nazionale”.
“Questo è un piano incentivi che possiamo definire italiano – ha concluso Urso -. Italiano perché consente di rottamare le auto più inquinanti, perché sostiene soprattutto i ceti popolari, perché è rivolto su modelli che sono realizzati prevalentemente nel nostro territorio e per questo riteniamo che la prima e unica azienda automobilista del nostro paese, cioè Stellantis, possa cogliere questa opportunità per aumentare in maniera significativa la produzione di auto nel nostro Paese”.