Arresti domiciliari per il governatore della Liguria Giovanni Toti: è accusato di corruzione – askanews.it

Arresti domiciliari per il governatore della Liguria Giovanni Toti: è accusato di corruzione

  L’inchiesta ha portato all’arresto anche dell’ex presidente del porto di Genova Signorini e l’imprenditore Spinelli
Mag 7, 2024
 

Genova, 7 mag. (askanews) – Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è agli arresti domiciliari. Questa mattina i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Genova gli hanno notificato un’ordinanza di applicazione di misure cautelari con l’accusa di corruzione per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio, nell’ambito di un’inchiesta che ha portato all’arresto anche dell’ex presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale Paolo Emilio Signorini, attuale ad di Iren, e dell’imprenditore nel settore logistico ed immobiliare ed ex presidente del Livorno, Aldo Spinelli.

Al governatore della Liguria si contesta di avere accettato da Aldo Spinelli e dal figlio Roberto
Spinelli le promesse di vari finanziamenti e ricevuto complessivamente 74.100 euro a fronte dell’impegno di “trovare una soluzione” per la trasformazione della spiaggia di Punta Dell’Olmo da libera a privata, di agevolare l’iter di una pratica edilizia relativa al complesso immobiliare di Punta Dell’Olmo di interesse di Aldo Spinelli e Roberto Spinelli e pendente presso gli uffici regionali, di velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse
alla Terminal Rinfuse Genova Srl controllata al 55% dalla Spinelli Srl, di assegnare a Spinelli gli spazi portuali ex Carbonile Itar e Carbonile Levante, di assegnare a Spinelli un’area demaniale in uso al concessionario Società Autostrade e di agevolare l’imprenditore nella pratica del “tombamento” di Calata Concenter.

Toti è inoltre accusato, insieme al suo capo di gabinetto Matteo Cozzani, finito anch’egli agli arresti domiciliari, di aver accettato la promessa di Francesco Moncada, consigliere di amministrazione di Esselunga, di un finanziamento illecito rappresentato dal pagamento occulto di alcuni passaggi
pubblicitari sul pannello esposto sulla Terrazza Colombo per la campagna elettorale comunale del 2022, a fronte dell’impegno di sbloccare due pratiche di Esselunga pendenti in Regione relative
all’apertura di due punti vendita rispettivamente a Sestri Ponente e Savona.

Nei guai sono finiti anche l’imprenditore operante nell’ambito del porto di Genova Mauro Vianello, destinatario come Moncada della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale e professionale, Arturo Angelo Testa e Italo Maurizio Testa, rappresentanti della comunità riesina di Genova, destinatari dell’obbligo di dimora nel Comune di Boltiere, accusati del reato di corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art. 416-bis.1 c.p. in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il
clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova, e Venanzio Maurici, destinatario dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, accusato del reato di
corruzione elettorale (art. 86 dpr 570/1960), aggravato dall’art.416-bis.1 c.p., in quanto commesso al fine di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa Cosa Nostra, segnatamente il clan Cammarata del Mandamento di Riesi con proiezione nella città di Genova.

Nei confronti di Signorini, Aldo Spinelli e Roberto Spinelli il gip ha inoltre disposto il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e beni per un importo complessivo di oltre 570 mila
euro, ritenuti profitto dei reati di corruzione contestati.