60 anni di “A” cerchiata, un dossier sul simbolo dell’anarchia – askanews.it

60 anni di “A” cerchiata, un dossier sul simbolo dell’anarchia

A cura del centro studi libertari/archivio Pinelli
Apr 25, 2024

Roma, 24 apr. (askanews) – Il centro studi libertario/archivio Pinelli pubblica un dossier sulle “Origini dell’A cerchiata: la nascita di un simbolo”.

Possiamo – scrive il Centro – metterci a scartabellare negli archivi di tutto il mondo, scandagliando minuziosamente documenti delle diverse epoche storiche, ma la realtà resta testarda e innegabile: prima dell’aprile 1964, la lettera A inscritta in un cerchio non è mai stata utilizzata come simbolo dell’anarchia o dell’anarchismo.

Nessun manifesto, nessuna scritta sui muri, assolutamente nessuna traccia. Questa assenza non cela tuttavia alcun mistero; prima del suo concepimento, avvenuta appunto nell’aprile del 1964, semplicemente la A cerchiata non esisteva.

La A cerchiata è un segno così diffuso, conosciuto e riconosciuto che ha finito con l’essere preso per un simbolo tradizionale dell’anarchismo, come se ci fosse “da sempre”.

Qualcuno ha pensato di farlo risalire alla Rivoluzione spagnola: l’occhio entusiasta ma poco attento di qualche giovane anarchico l’ha individuato sull’elmetto di un miliziano vicino a Buenaventura Durruti, mentre si tratta palesemente dell’icona di un “bersaglio”. Qualcun altro ha creduto che la A risalisse addirittura a Pierre-Joseph Proudhon e alla sua idea di Anarchia nell’Ordine.

In realtà si tratta di un fenomeno relativamente recente dell’iconografia libertaria: la A cerchiata è stata inventata a Parigi nel 1964 e riproposta a Milano nel 1966. Due date e due luoghi di nascita? Vediamo un po’. È nell’aprile del 1964 che sul “Bulletin des Jeunes Libertaires” appare un progetto di segno grafico che il gruppo J.L. di Parigi propone “all’insieme del movimento anarchico”, al di là delle diverse tendenze, gruppi e organizzazioni. Il testo di presentazione spiega: “Siamo stati ispirati da due motivi fondamentali: innanzi tutto facilitare e rendere più efficace l’attività pratica di scritte murali e manifesti, poi garantire una presenza più ampia agli occhi della gente, grazie a un tratto comune a tutte le espressioni pubbliche del movimento anarchico. Più precisamente, si tratta da un lato di trovare un modo pratico per ridurre al minimo i tempi di scrittura, evitandoci la necessità di porre una firma troppo lunga per i nostri slogan, e dall’altro di scegliere un segno abbastanza generale da poter essere adottato da tutti gli anarchici. Il segno scelto ci è parso poter rispondere a questi criteri. Associandolo costantemente al termine anarchico finirà, per un automatismo mentale ben noto, per evocare di per sé nella gente l’idea di anarchismo”.

Il segno proposto è una A maiuscola inscritta in un cerchio. Tomás Ibañez ne è l’ispiratore, René Darras lo realizza graficamente. Da dove viene l’idea? Dal simbolo antinucleare, già ampiamente diffuso, della CND (Campaign for Nuclear Disarmament)? Da altre ispirazioni?

L’intero dossier è pubblicato online

https://centrostudilibertari.it/it/a-cerchiata-1964-2024