Bilancio di sostenibilità di Caviro: riflesso di gesti concreti – askanews.it

Bilancio di sostenibilità di Caviro: riflesso di gesti concreti

Presentato al Museo delle ceramiche di Faenza
Apr 24, 2024
Faenza (Ravenna), 24 apr. (askanews) – “Impari le cose fatte con le mani. Nulla che non sia prima nelle mani”. La celebre citazione di Gio Ponti non solo incarna il valore del saper fare, ma riflette perfettamente l’impegno tangibile del Gruppo Caviro nei confronti delle persone, della filiera e dell’ambiente. Un impegno che la più grande cantina vitivinicola d’Italia, con 11.100 viticoltori, 26 cantine in sette regioni e un’estensione di oltre 37mila ettari vitati ha raccolto nel bilancio di sostenibilità che è stato presentato al MIC di Faenza, il Museo Internazionale delle Ceramiche che espone tra l’altro 200 opere dell’architetto e designer italiano. Il bilancio fotografa innanzitutto l’andamento economico del Gruppo che, nonostante le difficoltà e i gravi danni provocati dall’alluvione del 2023 in Romagna, è riuscito a stabilire un record di ricavi grazie a un fatturato di 423 milioni di euro.

“Il contesto economico è sempre complicato, è sempre complesso – ha spiegato Carlo Dalmonte, Presidente Gruppo CAVIRO -. Diciamo che ci sono degli elementi che ci danno un po’ di ottimismo, di prudente ottimismo, e ci sono sempre degli elementi di preoccupazione. Per quanto riguarda la nostra situazione specifica abbiamo appena concluso una sessione di adeguamento dei nostri listini che è stata complicata ma doverosa perché noi dobbiamo rispondere alla nostra base sociale e avevamo assolutamente necessità. Mi pare che le risposte del mercato siano confortanti”.

Il mercato italiano rimane il principale riferimento con il 70% delle vendite. Il Gruppo esporta in 87 Paesi nel mondo una gamma completa di vini, dal daily al premium, e prodotti nobili derivanti dalla valorizzazione degli scarti della vinificazione. Il valore generato tra il 2022 e il 2023 è stato distribuito quasi al 100% agli stakeholder. “Adesso – ha aggiunto Dalmonte – per il futuro dobbiamo impegnarci ancora più di prima perché ogni stagione è molto impegnativa. Siamo un gruppo forte, abbiamo attraversato nell’ultimo anno cose inimmaginabili. Questo ci deve fare avere la consapevolezza di essere più forti, più preparati e abbiamo sfide importanti davanti per dare ai nostri soci quello che meritano”.

L’evento di Faenza è stato condotto da Paolo Cevoli e ha visto la partecipazione, tra gli ospiti, del direttore del Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna Guido Caselli e della direttrice di Confcooperative Fabiola Di Loreto. Qui è stato presentato “Il cerchio della vite”, un manifesto che racconta dei progetti concreti messi in campo dalla cooperativa rispetto alla transizione ecologica.

“Dei 17 obiettivi dell’agenda 2030 noi con le nostre azioni concrete ne abbracciamo 10. L’ultimo ingressato è l’obiettivo 17 che è il partnership per gli obiettivi” ha detto Silvia Buzzi, HSE and Sustainability Manager Caviro.

“Tutto comincia dalla vigna e tutto ritorna alla vigna”: questa sintesi del bilancio di sostenibilità racconta delle 600mila tonnellate di scarti che ogni anno trovano nuova vita grazie a un processo in continua evoluzione per restituire alla terra ogni residuo dell’attività di vinificazione per valorizzarla e trasformarla in materia nobile fino al completo utilizzo e allo scarto zero. “Sono tanti anni che passiamo ai fatti – ha proseguito Buzzi – e quello che promettiamo di fare poi alla fine lo facciamo veramente. I risultati si vedono, i numeri tornano e l’impegno dell’azienda è constante verso obiettivi di sostenibilità che sappiamo bene non sono solamente quelli economici, ambientali e sociali, ma sono anche quelli di tenere insieme un gruppo che dura da tanti anni”.

L’impegno di Caviro si traduce anche in 621 milioni di litri di acqua recuperati e non prelevati da falda, equivalenti al il 42% del suo fabbisogno, ed è già in grado di produrre – attraverso un processo di rigenerazione – 135mila tonnellate di fertilizzanti naturali. “Siamo in linea con i programmi che ci eravamo dati e con le aspettative del gruppo” spiega il presidente Dalmonte che si dice ottimista per il futuro: “la rotta è quella di valorizzare i nostri soci, le aziende e le famiglie del gruppo”.