Roma, 24 apr. (askanews) – “Nelle nostre case abbiamo una vera e propria miniera di preziose risorse da reimmettere nella nostra economia invece di sprecarle destinandole a termovalorizzazione o discarica. La frazione organica dei rifiuti (Forsu) e gli imballaggi compostabili non fanno eccezione: tale componente rappresenta quasi il 40% del totale dei rifiuti prodotti. Gestirla correttamente significa quindi ottimizzare l’intero ciclo dei rifiuti e disporre di grandi quantità di compost con il quale riportare fertilità ai terreni agricoli. L’Italia, dotandosi per prima a livello europeo di un consorzio destinato a gestire il fine vita delle bioplastiche compostabili, ha mostrato particolare lungimiranza: esse da un lato facilitano la raccolta della Forsu, stimolando le buone pratiche di raccolta da parte dei cittadini. Dall’altra, aumentano la quantità di materiali compostabili e quindi il compost prodotto”.
Carmine Pagnozzi, Direttore Generale Consorzio Biorepack, interviene così a margine del convegno “Bioplastiche compostabili: una risorsa per l’agricoltura, un vantaggio per l’ambiente” – promosso da Fondazione UniVerde in collaborazione con Re.N.Is.A. – Rete Nazionale Istituti Agrari e con la main partnership di Biorepack, il consorzio nazionale per il riciclo organico degli imballaggi in plastica biodegradabile e compostabile – che si è svolto alla Sala dei Consigli Superiori – Parlamentino Cavour presso il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.