Roma, 23 apr. (askanews) – La risposta alle nuove sfide che l’Europa si trova davanti passa dal rafforzamento della sua economia. “Riequilibrando il suo modello di crescita e valorizzando il mercato unico. Rendendola più competitiva. Ponendola all’avanguardia in campo tecnologico ed energetico. Mettendola in grado di difendere la propria sicurezza esterna. Conferendole la forza e l’autorevolezza necessarie per contare nel mondo e contribuire al dialogo e alla cooperazione tra paesi”. Lo ha affermato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, nella sua Lectio magistralis al conferimento della laurea honoris causa da parte dell’università Roma Tre.
“La portata di questi impegni è enorme, e i paesi europei possono avere successo soltanto unendo le forze e progredendo verso un’Unione economica e monetaria vera e propria – ha detto – con un’integrazione più stretta in termini sia finanziari sia fiscali”.
Alla cerimonia, che si è svolta presso l’aula magna di giurisprudenza dell’ateneo, erano presenti numerosi esponenti di istituzioni e imprese, tra cui il suo predecessore e ex presidente del Consiglio e della Bce, Mario Draghi, il governatore emerito di Bankitalia, Ignazio Visco, l’ex presidente della Camera, Ferdinando Casini.
Il banchiere centrale ha rilevato come “dopo decenni in cui la globalizzazione sembrava inarrestabile, i conflitti geopolitici stanno ora minacciando il sistema di scambi internazionali e la stabilità dell’economia mondiale. Sono riemersi timori che il mondo possa tornare a lacerarsi tra blocchi economici, politici e persino militari contrapposti”.
“La frammentazione commerciale e finanziaria pone rischi rilevanti per l’economia europea, data la sua ampia apertura internazionale. Più in generale, le dispute geopolitiche minacciano i principi di cooperazione internazionale e l’assetto multilaterale che dal secondo dopoguerra hanno sorretto lo sviluppo economico mondiale e – ha proseguito- favorito il mantenimento della pace tra le principali potenze”.
Secondo Panetta “è nel nostro interesse difendere con determinazione i progressi sin qui conseguiti nel grado di apertura e integrazione globale. Al tempo stesso, non possiamo ignorare i rischi geopolitici e i loro effetti. Dobbiamo individuare le modalità per operare efficacemente in un mondo meno stabile e meno aperto”.
“Alla metà del secolo scorso l’Europa fu creata per scelta, per non rivivere gli orrori della guerra – ha ricordato il governatore -. Di fronte ai rischi di frammentazione economica e ai conflitti che stanno emergendo in più aree del mondo, il suo rafforzamento è oggi un obbligo: per contrastare le divisioni esterne all’Unione dobbiamo poter contare su una maggiore integrazione interna”.
L’Europa “deve convogliare a suo favore la forza collettiva dei paesi che la compongono”. Sul finale del suo intervento, Panetta ha citato Luigi Einaudi, “mio illustre predecessore poi eletto presidente della Repubblica italiana: conscio dell’esigenza di progredire verso una cooperazione sempre più stretta tra gli Stati europei, affermava: ‘La necessità di unificare l’Europa è evidente. Gli Stati esistenti sono polvere senza sostanza. Nessuno di essi è in grado di sopportare il costo di una difesa autonoma. Solo l’unione può farli durare. Il problema non è fra l’indipendenza e l’unione; è fra l’esistere uniti e lo scomparire'”.
“Il suo monito è tremendamente attuale nei tempi di frammentazione e di guerra che stiamo vivendo. Le risposte che daremo – ha concluso il governatore – dovranno essere all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte”.