Anche in Gran Bretagna ci furono eroine contro i linguaggi cifrati nazisti – askanews.it

Anche in Gran Bretagna ci furono eroine contro i linguaggi cifrati nazisti

Ex alunna del Newnham College di Cambridge racconta la loro storia segreta
Apr 23, 2024
Cambridge, 23 apr. (askanews) – Durante la Seconda guerra mondiale, alcune studentesse dell’Università di Cambridge, nel Regno Unito, lavorarono in totale segreto per decifrare i codici nazisti. Vere e proprie eroine che hanno vissuto in totale anonimato anche se il loro sforzo servì ad accorciare la guerra.

Durante il conflitto, almeno 77 donne del Newnham College furono arruolate a Bletchley Park, la Stazione X a nord di Londra, ampiamente riconosciuta come il centro dell’unità principale di crittoanalisi del Regno Unito che ebbe un ruolo chiave nella caduta di Hitler. Le loro colleghe americane sono state celebrate da libri e film ma la storia delle crittoanaliste britanniche era ancora ignota, almeno fino ad oggi.

Sally Waugh è l’ex alunna del Newnham College che ha iniziato le ricerche…

“Avevano firmato l’Official Secrets Act – ha spiegato – questo significa che non avrebbero mai parlato di niente a nessuno. È stato solo quando ho letto alcuni articoli che ho capito che alcune delle donne che avrei potuto conoscere erano state coinvolte nell’attività di decrittazione”.

Il loro lavoro consisteva principalmente nel decifrare i messaggi tedeschi criptati con la macchina Enigma, produrre rapporti di intelligence e comprendere le attività dei nazisti analizzando le reti di segnali e studiando i segnali diplomatici.

“Il Rifugio Sei è il luogo in cui venivano decriptati i codici dell’esercito e dell’aeronautica tedeschi. Chi intercettava i messaggi li inviava a Bletchley Park dove venivano registrati, il Rifugio Sei se ne sarebbe occupato per cercare di decifrarli per poi passare la pratica al Rifugio Tre. La mia amica Jane ha passato circa cinque anni lì a decifrare codici, ma lei non ne ha mai parlato, lo chiamava: ‘preparare il té'”.

Si ritiene che circa 50 di queste donne fossero in servizio il 6 giugno 1944, il “D-Day”, quando le forze alleate sbarcarono sulle spiagge della Francia settentrionale occupata dai nazisti. Anche se il lavoro in cui erano coinvolte ha contribuito alla pianificazione alleata per la liberazione, la maggior parte di loro non avrebbe mai saputo quando lo sbarco sarebbe avvenuto.

“Le donne di cui parliamo – ha concluso Sally Waugh – è come se non avessero mai fatto nulla. Hanno portato con loro questo segreto per tutta la vita, senza avere referenze perché nessuno può dire quello che hanno fatto. Così si diceva che fossero ‘del tutto soddisfacenti’ nel loro lavoro che non è una referenza per ottenere un buon lavoro. Hanno vissuto con il dolore e nell’anonimato per quello che hanno fatto. E nessuno è mai stato in grado di dire loro neanche grazie”.