Dossieraggio, la procura di Roma indaga sulle accuse al presidente Figc Gabriele Gravina – askanews.it

Dossieraggio, la procura di Roma indaga sulle accuse al presidente Figc Gabriele Gravina

  Inquirenti avviano procedimento senza indagati o reati ipotizzati
Mar 4, 2024
 

Roma, 4 mar. (askanews) – Le attività del presidente della Figc, Gabriele Gravina, al centro di una indagine avviata dalla Procura di Roma sulla base della trasmissione atti che venne fatta dal finanziere Pasquale Striano e dal pm Antonio Laudati che trasmisero gli atti a piazzale Clodio, nei mesi scorsi. Ed anche se il militare e il magistrato risultano indagati a Perugia per una presunta attività di dossieraggio l’oggetto di quanto affermato è motivo di interesse degli inquirenti capitolini. Secondo quanto si è appreso le verifiche riguardano, tra l’altro la vendita dei diritti della Lega Pro e della Salernitana. Il fascicolo aperto dal procuratore capo, Francesco Lo Voi, è stato affidato all’aggiunto Giuseppe Cascini ed al pm Maria Sabina Calabretta. L’accertamento è, al momento, senza indagati od ipotesi di reato, un ‘modello 45’ – si aggiunge nella cittadella giudiziaria romana.

Le “presunte attività illecite poste in essere da Gabriele Gravina” sono oggetto del fascicolo avviato dalla Procura della Capitale. Secondo l’invito a comparire dei pm di Perugia per il luogotenente Striano, il militare e Laudati “attestavano falsamente che le fonti di innesco dell’attività investigativa”. Affermando che sulla base di “elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno e da quest’ultima acquisiti dell’ambito di proprie attività investigative” quando invece “l’origine dell’atto erano le informazioni ottenute” da altra persona “attraverso incontri promossi da Laudati e concordati da Striano nel maggio del 2022”. Una condotta – scrivono i magistrati umbri – che portava “intenzionalmente un danno a Gabriele Gravina” ipotizzando “attività illecite poste in essere dallo stesso” presidente Figc. Da alcuni mesi gli inquirenti guidati dal procuratore Lo Voi, appunto, stanno ricostruendo il bandolo della matassa.

Secondo i magistrati perugini Laudati e Striano avrebbero “favorito intenzionalmente un danno” al
presidente della Federcalcio, “ipotizzando attività illecite poste in essere da Gravina”. I due avrebbero sostenuto questa ipotesi “attestando falsamente che la fonte di innesco dell’attività investigativa erano elementi informativi provenienti dalla procura di Salerno”. Gli inquirenti romani, a loro volta, stanno cercando di capire se il percorso accusatorio nei confronti di Gravina ha bisogno di ulteriori verifiche. Sinora i pubblici ministeri capitolini hanno ascoltato alcuni testi, ma su questi ed altri passaggi istruttori si mantiene il più stretto riserbo. Comunque dal mondo della politica a quello dell`economia sono decine i nomi di personaggi noti finiti nelle ricerche in banche dati compiute da Striano, che è indagato dalla Procura di Perugia per accesso abusivo a sistema informatico. Sul registro degli indagati – come spiegato – compaiono una quindicina di persone, tra cui anche il sostituto procuratore antimafia Antonio Laudati. Alla base, secondo l`accusa, ci sarebbe stata una consultazione di informazioni `compulsiva`, con circa 800 accessi abusivi, compiuta tra il 2019 e il 2023 alla ricerca in particolare di eventuali segnalazioni di operazioni sospette (Sos), che ha avuto come `obiettivi` quali oltre a Gravina, l’allenatore Massimiliano Allegri, l’ex presidente della Juventus, Andrea Agnelli.

Tra gli ‘spiati’ anche il ministro della difesa, Guido Crosetto. A Striano, in concorso con altri, sono contestati anche i reati di falso, abuso d`ufficio e rivelazione di segreto. Moltissimi i nomi dei politici che compaiono nella lista: da Matteo Renzi a Giulio Centemero, passando per il ministro Giuseppe Valditara, Michele Vietti, Adolfo Urso, dell`attuale presidente della Commissione Antimafia, Chiara Colosimo, il sottosegretario Andrea Del Mastro, Irene Pivetti, Alessio D`Amato, Letizia Moratti, i figli di Denis Verdini, Francesca e Tommaso, fino anche a Marta Fascina. Presenti anche persone connesse ad inchieste del Vaticano, tra cui Raffaele Mincione e Gianluigi Torzi, così come quello di Piero Amara, l`avvocato d’affari al centro di diversi procedimenti. Accessi informatici abusivi hanno riguardato pure il mondo dell`economia: si va dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi a Vittorio Colao, ma nella lista compaiono anche nomi legati all`emergenza sanitaria del Covid, come quelli dell`ex commissario straordinario Domenico Arcuri e di Francesco Vaia.