Roma, 23 feb. (askanews) – “Negli istituti penitenziari del Lazio, dove le persone straniere rappresentano quasi il 38 per cento della popolazione detenuta, c’è sempre una cronica carenza di mediatori culturali e interpreti. Con questo accordo di collaborazione, gli studenti dell’Università degli Studi Internazionali di Roma avranno la possibilità di svolgere i propri tirocini formativi presso il mio ufficio, dando nel contempo un importante supporto ai nostri sportelli per i detenuti. Lo stesso dicasi per il Centro di permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria, dove la necessità di capire e farsi capire è particolarmente sentita sia dai trattenuti che dagli operatori”. Così Il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa, dopo la firma del Protocollo d’intesa sottoscritto oggi nella sede dell’Università degli Studi Internazionali di Roma-Unint.
“Abbiamo fortemente voluto questo Protocollo con il Garante dei detenuti perché siamo convinti che stretti rapporti tra l’Università e le carceri possano non solo consentire un arricchimento per chi è detenuto ma anche suscitare una importante crescita della dimensione umana degli studenti coinvolti dalle tante iniziative che stiamo già progettando”. Così la Rettrice, Mariagrazia Russo, che assieme al Presidente dell’ateneo, Maurizio Finicelli, ha sottoscritto l’accordo per Unint.
“L’ Università – ha proseguito la Rettrice – non deve solo dare competenze ma anche essere un ambito educativo. E già precedentemente molti professori dell’Unint avevano scelto di coinvolgersi in una bella iniziativa, incontri sulla poesia nel carcere di Civitavecchia, cui hanno aderito numerosi detenuti che hanno poi espresso grande soddisfazione”. Come si legge nel Protocollo d’intesa, “le parti si impegnano a programmare un’offerta di progetti formativi di tirocinio finalizzati all’acquisizione di conoscenze dirette e concrete del mondo del lavoro nell’ambito delle attività del Garante, all’acquisizione nella pratica della conoscenza di realtà, prassi e aspetti normativi afferenti gli ambiti di competenza del Garante, al fine di integrare il percorso accademico dello studente con i temi di competenza di questo organo di garanzia e più in generale con l’ambito della privazione della libertà”.