Daniele Novara: "Siamo l'educazione ricevuta, liberiamoci dai pesi" – askanews.it

Daniele Novara: "Siamo l'educazione ricevuta, liberiamoci dai pesi"

Presentato a Roma nuovo libro del pedagogista “Non sarò la tua copia”
Feb 20, 2024
Roma, 20 feb. (askanews) – L’educazione ricevuta è come un tessuto, il copione educativo è l’abito che ci facciamo con quel tessuto. Parla di come liberarsi dai pesi dell’infanzia per costruire la vita che desideriamo il nuovo libro del noto pedagogista e scrittore Daniele Novara “Non sarò la tua copia” (Bur Rizzoli, 2024), presentato alla libreria Libraccio a Roma.

“È un libro di pedagogia ribaltata, finalmente non parlo di come educare gli altri, ma di come cercare di capire l’educazione ricevuta. È molto importante cogliere da dove arriviamo sul piano educativo: è come un vestito, una pelle che portiamo, senza mai rendercene conto e segna la nostra vita. Siamo l’educazione che ci hanno dato”, ha spiegato ad askanews, il fondatore nel 1989 del CPP (Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti) e docente del Master in Formazione Interculturale presso l’Università Cattolica di Milano.

“Per poter fare questa operazione che è fondamentale, bisogna lavorarci, cercare, anche attraverso questo mio ultimo libro, andare alla ricerca di cosa mi hanno lasciato sul piano educativo, come mi hanno voluto crescere? È tutto utile? È tutto inutile? Cosa tengo? E di cosa mi faccio una ragione? Ma specialmente, cosa cerco di cambiare? In modo da assumermi una responsabilità personale verso la mia crescita, che non sia più un percorso che si genera da solo, ma sono io che lo genero. È un appello a farsi scuola quando si è grandi, perché da piccoli o da ragazzi siamo rimasti nella dipendenza”, ha aggiunto.

“Il rischio se non si cambia è di fare la vita degli altri, invece di fare la propria”, ha messo in guardia.

“Non ne vale la pena, facciamoci la nostra vita, perché è ciò che ci permette di raggiungere il nostro desiderio profondo”, ha concluso.

Intervista di Stefania Cuccato

Montaggio: Carla Brandolini

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