Berna, 27 nov. (askanews) – La letteratura come mezzo per superare conflitti, come bussola nel viaggio verso la comprensione dell’animo umano, come risorsa preziosa per comprendere le nostre origini comuni.
La letteratura, insomma, come strumento di Pace.
E’, in sintesi, il messaggio che David Damrosch – professore di Letteratura Mondiale alla Harvard University e direttore dell’Institute for World Literature – ha enunciato nel suo intervento, a Berna, al Forum interdisciplinare che ha preceduto la consegna del Premio Balzan 2023 a lui conferito.
“La letteratura ci offre un’eccezionale modalità di accesso ai pensieri di chi è diverso da noi, persone lontane nello spazio o nel tempo. E nel mondo di oggi, pieno di conflitti, abbiamo un disperato bisogno di una maggiore comprensione reciproca, sia dei nostri punti in comune sia delle identità distintive di culture diverse dalla nostra”, ha detto nel suo discorso.
Ma, al giorno d’oggi, cosa può davvero offrici la comprensione e lo studio di testi lontani nel tempo e di culture lontane dal nostro vivere quotidiano?
In occasione del conferimento del Premo Balzan 2023, Damrosch ha così risposto alle domande di askanews.
“Mi piace dire che mi occupo di letteratura che dal 2000 e il 2020, ma il 2000 è quello prima di Cristo. Le prime opere della letteratura mondiale risalgono a 2000 anni fa e ci mostrano già come la letteratura si rapporta all’ambiente, all’Impero, alla guerra, alla visione tra uomini e donne. Credo che nello sforzo di capire la nostra vita di oggi, un aiuto ci viene dal lontano passato. Per esempio uno dei grandi testi giapponesi di migliaia di anni fa, ‘Racconto di Ginji’ di Murasaki Shikibu, dice che ‘la storia ti dà i contorni, ma la letteratura ti dà l’anima’. In questo modo, la letteratura stessa ci permette, per esempio, di capire il rapporto tra le persone, tra gli uomini e le donne, tra le generazioni che si sono succedute nel corso degli anni”.
Nel suo testo “Il giro del mondo in 80 libri” dà conto di opere della letteratura che hanno risposto a momenti di crisi e a ricordi di traumi profondi.
Con due guerre alle porte dell’Europa che minacciano la pace mondiale quale libro consiglierebbe per trovare un segno di speranza?
“Un libro che potrei consigliare oggi è quello del romanziere bulgaro Georgi Gospodinov, che ha appena vinto l'”International Booker prize”, ovvero il suo libro più recente, intitolato “Cronorifugio”, che parla di come le culture affrontano la perdita del loro passato e di come vivono nel mondo attuale. Un libro bellissimo, poetico e satirico nello tempo”.
Parlando di Intelligenza Artificale: una macchina in grado di elaborare testi attingendo al più grande archivio di memorie e conoscenze potrebbe mai diventare l’autore best seller di tutti i tempi, e in tutto il mondo? E ciò sarebbe un male o un bene?
“Penso che ogni cambiamento nella tecnologia sia allo stesso tempo un pericolo e una possibilità. Sarei più interessato a vedere come gli scrittori stessi sfrutteranno le nuove possibilità dell’intelligenza artificiale. Penso che i grandi scrittori racconteranno e si serviranno sempre di qualsiasi tema e problema vien sollevato nella loro cultura”.
Esiste il rischio che la globalizzazione, insieme ad un uso non etico della tecnologia porti ad una perdita della potenziale “biodiversita” della letteratura in tutto il mondo
“La globalizzazione è un buon esempio di questa sorta di ‘spada a doppio taglio’: è un pericolo, ma è anche un’opportunità. E infatti grazie alla globalizzazione noi vediamo molte traduzioni, e quindi molta più circolazione di opere, di autori che non sarebbero mai stati letti al di fuori dei loro territori di origine. E si creano connessioni e collegamenti proprio attraverso la traduzione, per esempio attraverso l’inglese, in molte altre lingue. È quindi un momento di grande creatività e di sviluppo per gli studi letterari per molte lingue minori”.
In un suo recente articolo ha esortato le giovani generazioni a diventare degli “attivisti della letteratura globale”. Cosa intende con questa espressione? Cosa bisogna fare in concreto?
“Penso che ci siano due sfide da affrontare: preservare il passato e non perderlo, perché si può dimenticare quasi subito tutto; e questa è la tendenza peggiore della cultura moderna la cancellazione del passato. Ma abbiamo anche bisogno di tradurre testi, di far circolare lavori, di portare le persone a leggere opere che ci aiutino a capire le diverse parti del mondo, le molte culture che abbiamo bisogno di comprendere. E la letteratura è un grande mezzo per farlo.
In conclusione, dunque, la letteratura può portare beneficio concreto al mondo reale?
“Assolutemente sì. Penso che la letteratura ci apra un ingresso nell’anima delle altre persone”.