Deloitte CircularCity Innovation Lab, il futuro della circolarità – askanews.it

Deloitte CircularCity Innovation Lab, il futuro della circolarità

Serve collaborazione fra formazione, ricerca, start up e imprese
Giu 21, 2023
Milano, 21 giu. (askanews) – Puntare su innovazione e sostenibilità e sulla capacità di fare squadra fra mondo della ricerca e della formazione, start up e imprese per accelerare la transizione delle città verso l’economia circolare. E’ quanto emerso in occasione della presentazione del CircularCity Innovation Lab di Deloitte che insieme ad aziende e organizzazioni leader si pone l’obiettivo di identificare le soluzioni di start-up e scale up più promettenti in quattro aree: ciclo dei materiali, mobilità, risorse e ciclo dell’acqua.

Enrico Pochettino, Head of Innovation: “Se ne parla poco ma l’Italia è leader europeo nel settore del riciclo. Stacchiamo altri Paesi europei anche di parecchi punti quindi è una caratteristica che appunto ci contraddistingue da sempre forse perché in Italia non ci sono grosse materie prime. Ovviamente diciamo l’evoluzione tecnologica va avanti perché è sempre più complicato riuscire a recuperare materia quando si va su prodotti molto complessi come poli accoppiati come prodotti sporchi dell’organico e alcune tecnologie come l’intelligenza artificiale con la recognition delle immagini che ci permette di accelerare i processi e renderli economicamente sostenibili”.

Una spinta all’innovazione arriva dal mondo delle start up capaci di sviluppare tecnologie a volte determinanti per completare processi industriali delle grandi imprese, Giorgio Ciron Direttore InnovUp: “L’open innovation, la collaborazione, la contaminazione tra start up, pubblica amministrazione e corporate è fondamentale per innovare i modelli di business e introdurre modelli circolari, di circolarità nell’ambito cittadino. Le start up, peraltro, sono un soggetto fondamentale perché sono quelle realtà che creano i posti di lavoro del futuro. Quindi, oltre a garantire la sostenibilità ambientale, creano benessere sociale con la creazione di posti di lavoro, spesso qualificati e per i giovani.

Altro tassello è quello della formazione che deve puntare sulla multidisciplinarietà, come l’Alta Scuola Politecnica creata in cooperazione tra il Politecnico di Milano e di Torino Alessandra Oppio Professoressa Ordinaria Politecnico di Milano, direttrice presso Alta Scuola Politecnica: “Abbiamo diversi progetti che si occupano di Città di economia circolare e che sono svolti da studenti multidisciplinari in sinergia con istituzioni pubbliche, enti di ricerca, attori privati, industrie, mondo dell’impresa e che quindi impegnano gli studenti a dare una risposta concreta, innovativa, che però tenga anche conto delle ricadute di questa innovazione che generi un impatto positivo sull’ambiente e sulla società”.

Principi che guidano il concetto di rigenerazione urbana, uno degli ambiti di lavoro dell’Alta Scuola Politecnica che si pone l’obiettivo non soltanto della riqualificazione delle città, ma anche del miglioramento dei tessuti economici e sociali.