Fini:stop Camere è unicum,segno potere Parlamento affievolito

Roma, 15 giu. (askanews) – Pur premettendo che il calendario dei lavori delle Camere lo decidono “gli organi preposti”, cioè la capigruppo, e “non dall’alto dal governo” e che “in questo caso” è stato stabilito “all’unanimità dalle forze politiche”, la scelta di “rallentare i tempi del Parlamento per Berlusconi e non fare votazioni è il segnale di una sensibilità politica che riguarda l’affievolimento del potere del Parlamento”. Così Gianfranco Fini su ‘Il Fatto quotidiano’, il quale fa notare come sia una “scelta che non ha precedenti”.

Fini sottolinea: “noto che di fronte a un dibattito, che mi trova molto favorevole, sulla possibilità di rafforzare i poteri del governo con il premierato, il presidenzialismo, il semi-presidenzialismo, non c’è allo stesso tempo lo stesso dibattito sul rafforzamento del potere legislativo”.

“C’è una sensibilità politica – osserva Fini – secondo cui il potere legislativo viene considerato inferiore rispetto a quello esecutivo. Tutto si tiene, insomma. E credo che questo sia un problema da affrontare: si sta parlando molto di autonomia differenziata, rafforzamento del potere esecutivo, ma non c’è un vero dibattito su come rafforzare il potere legislativo”.