Pitti Uomo, Ecoalf denuncia la scarsità d’acqua – askanews.it

Pitti Uomo, Ecoalf denuncia la scarsità d’acqua

Collezione PE24 ispirata al lago d’Aral
Giu 13, 2023

Roma, 13 giu. (askanews) – Ecoalf denuncia la scarsità d’acqua che è una delle maggiori minacce ambientali causate dall’industria della moda.

Ecoalf ti invita a scoprire la collezione Lost Colors PE24 ispirata al lago d’Aral che è diventato un deserto in quanto il 90% delle sue acque sono scomparse a causa delle colture di cotone non sostenibili.

Il lago di Aral situato fra il Kazakistan e Uzbekistan, era il quarto lago più grande sul pianeta…ma a partire dagli anni 80 le sue acque sono state deviate per essere utilizzate per la produzione di cotone. Ora è completamente in secca.

Circa 2 miliardi di t-shirts vengono vendute ogni anno e ci vogliono 1.104 litri di acqua per produrre una sola t-shirt. E’ la stessa quantità di acqua che una persona beve in media in un anno. La produzione e la coltivazione di cotone sono processi che utilizzano moltissima acqua. Più della metà dei campi di cotone vengono irrigati artificialmente e il 90% dell’acqua utilizzata è potabile.

Prendersi cura di una delle risorse più importanti del nostro pianeta, l’acqua, è da sempre una delle preoccupazioni maggiori per Ecoalf. Con la collezione PE2023 Ecoalf ha risparmiato più di 17,6 miliardi di acqua e con questa collezione PE2024 Ecoalf introduce t-shirt e felpe 100% cotone riciclato the riducono del 98% il consumo di acqua, la t-shirt (modello Meltialf) risparmia ben 1.084 litri di acqua. Anche la giacca e i pantaloni tinti capo evitano gli sprechi di tessuto e re-immettono nel nostro ecosistema acqua pulita.

Ecoalf continua a sviluppare materiali innovativi che riducono il consumo di acqua e continua con l’opera della Fondazione Ecoalf e il progetto UTO – Upcycling the Oceans a rimuovere i rifiuti marini dai fondali. Nel 2015, Ecoalf attraverso la Fondazione Ecoalf ha dato inizio ad un ambizioso progetto: Upcycling the Oceans, un’avventura che ora conta più di 4,200 pescatori fra Spagna, Grecia, Italia e Francia che hanno recuperato più di 1.350 tonnellate di rifiuti dai fondali marini. Questo progetto pionieristico ha tre obiettivi principali: rimuovere i rifiuti dai fondali marini, dare una seconda vita ai rifiuti recuperati tramite una visione circolare e aumentare la consapevolezza circa il problema globale che rappresentano i rifiuti marini. La missione della Fondazione Ecoalf è di collaborare con oltre 10.000 pescatori nel Mediterraneo entro il 2025.