Decaro (Anci): diritto alla casa è emergenza dei nostri tempi – askanews.it

Decaro (Anci): diritto alla casa è emergenza dei nostri tempi

I Comuni spesso sono impossibilitati a fornire risposte adeguate
Giu 13, 2023

Napoli, 13 giu. (askanews) – “Il diritto alla casa è una delle emergenze dei nostri tempi, alle quali i Comuni spesso sono impossibilitati a fornire risposte adeguate. C’è bisogno oggi di una politica strutturale sulle politiche abitative che guardi alla qualità dell’abitare come una leva che supporta lo sviluppo sociale delle nostre città, il diritto allo studio, lo sviluppo economico e urbano delle comunità che abitiamo”. A dirlo è Antonio Decaro, presidente dell’Anci e sindaco di Bari, parlando alla rassegna della rassegna “Dialoghi sull’abitare”, organizzata a Napoli.

“Proponiamo innanzitutto di rifinanziare il fondo per gli affitti e per la morosità incolpevole che è stato cancellato nell’ultima legge di bilancio. – continua – Sono 300 milioni di euro e serve un decreto di urgenza perché adesso non ce ne accorgiamo ma tra poco quando i cittadini capiranno che non c’è il sostegno all’affitto sarà un problema anche di ordine sociale. Contemporaneamente quella misura deve magari diventare strutturale”.

Per Decaro è importante fare un piano “di alloggi popolari rifinanziando una norma la numero 80 del 2014 che prevede la realizzazione di alloggi popolari attraverso le agenzie regionali o l’attività dirette dei Comuni”.

“Questi sono i punti fondamentali poi nelle città d’arte dove arrivano molti turisti stiamo vivendo un problema legato alla gentrificazione cioè l’espulsione dei residenti dai centri storici perché è molto più conveniente utilizzare quegli immobili per gli affitti brevi. Questo è un problema per i residenti e nelle città universitarie anche per gli studenti. Abbiamo chiesto alla ministra Santanché di rivedere le norme per dare la possibilità ai sindaci di limitare in alcuni territori il numero degli immobili da destinare agli affitti brevi perché così rischiamo di perdere l’identità dei luoghi e delle comunità nelle città d’arte” conclude.