Napoli, Fondazione Donnaregina:mostra dedicata a Kazuko Miyamoto – askanews.it

Napoli, Fondazione Donnaregina:mostra dedicata a Kazuko Miyamoto

L’evento è dal 6 luglio al 9 ottobre 2023
Giu 7, 2023

Napoli, 7 giu. (askanews) – A Napoli la Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee Angela Tecce e la Direttrice del museo Madre Eva Fabbris annunciano la mostra dedicata all’artista Kazuko Miyamoto (Tokyo, 1942. Vive e lavora a New York), con cui viene inaugurata la nuova programmazione triennale. Visitabile dal 6 luglio al 9 ottobre 2023, la mostra sarà la prima ricognizione storiografica dedicata a Miyamoto da un’istituzione pubblica europea. Il percorso espositivo si snoda tra il secondo e il terzo piano dello storico Palazzo Donnaregina, ripercorrendo le diverse fasi e i numerosi media attraverso cui si è sviluppata la pratica dell’artista dagli anni Settanta ai primi anni Duemila. La mostra di Kazuko Miyamoto, a cura di Eva Fabbris, è espressione di uno sguardo ampio e trasversale sulla storia dell’arte recente e dell’intenzione di dare luce a storie che al suo interno sono ancora poco note. Ampio spazio è riservato alle String Constructions, la sua più celebre serie di sculture di spago, rigorose e suggestive composizioni bi e tridimensionali iniziate nei primi anni Settanta. Attraverso un sistema di dense linee parallele fatte di un materiale estremamente leggero e modesto, queste opere si presentano come un effimero quanto efficace punto di contatto tra architettura e corpo, sollecitando la percezione a cogliere vibrazioni e imprecisioni.

In questi lavori il linguaggio minimalista, sperimentato da Miyamoto in dialogo con LeWitt, di cui diviene assistente poco dopo il suo trasferimento a New York negli anni Sessanta, viene declinato in una forma che negli anni si fa man mano più tattile e irregolare, reagendo convintamente e gioiosamente a strutture a griglia e ritmi regolari. A partire da questa serie iniziale, la mostra racconta l’evoluzione della pratica e dei riferimenti a cui l’artista attinge nei decenni successivi: dai lavori grafici, ai disegni legati alle String Constructions fino alle opere realizzate con direct print o fotocopia, che testimoniano l’attenzione alla dimensione effimera della scultura. Queste e altre opere dell’inizio degli anni Ottanta sorgono dall’osservazione e l’interazione con la street life di Downtown New York, dove l’artista vive e lavora fin dal suo arrivo negli Stati Uniti, e dove incontra e dialoga con artisti, poeti, musicisti: una scena vivace e impegnata, rievocata in mostra con vividi documenti visivi. Nelle performance, presentate al Madre attraverso video e fotografie d’archivio, l’attitudine sempre più evidente all’intreccio tra arte e vissuto si lega a un recupero della memoria della danza e della tradizione giapponesi, testimoniato anche dalla presenza di alcuni kimono d’artista realizzati dalla stessa Miyamoto. Completano il percorso alcune importanti installazioni degli anni Duemila.