Roma, 7 giu. (askanews) – L’Ocse ha consistentemente rivisto al rialzo le previsioni di crescita economica dell’Italia per quest’anno: ora stima un aumento del Pil dell’1,2%, praticamente il doppio di quanto indicato lo scorso 17 marzo. Nel capitolo sulla penisola contenuto nell’ultimo Economica Outlook, l’ente parigino conferma invece all’1% la previsione di crescita sul 2024. Per l’inflazione, dopo l’8,7% dello scorso anno, l’Ocse prevede una moderazione al 6,4% sulla media del 2023 e un ulteriore rallentamento del carovita al 3% nel 2024.
Bene anche su un altro fronte: quest’anno il rapporto tra deficit di bilancio e Pil dell’Italia risulterà praticamente dimezzato al 4,1%, fronte dell’8% dello scorso anno, mentre nel 2024 l’incidenza del deficit dovrebbe ulteriormente attenuarsi al 3,2%, appena sopra la soglia Maastricht. Sono le previsioni dell’Ocse, contenute nel capitolo sull’Italia dell’ultimo Economic Outlook. Il livello del debito pubblico sul Pil è previsto calare quest’anno al 140,7%, a fronte del 144,3% del 2022, e limarsi ulteriormente al 139,4% nel 2024.
L’Ocse promuove anche la politica economica restrittiva dell’Italia, ma sottolinea la necessità di attenzione al percorso del Pnrr, avvertendo ritardi di spesa. Mentre iniziano a farsi sentire gli effetti della stretta monetaria e le misure di aiuto a imprese e famiglie contro il caro energia vengono progressivamente rimosse, il quadro della politica economica in Italia, infatti, “sta diventando restrittivo”. E questa linea “leggermente restrittiva appare ampiamente appropriata – afferma l’Ocse nel suo Economic Outlook – e sarà necessario proseguire il consolidamento nei prossimi anni per mettere il debito-Pil su una traiettoria più sostenibile”. “La rapida attuazione delle riforme strutturali e dei piani di investimento del Pnrr sarà di importanza primaria per sostenere l’attività sul breve termine – aggiunge l’ente parigino – e gettare le basi per una crescita sostenibile nel medio termine”.
Sul Pnrr l’Ocse infatti rileva diffusi ritardi sulle spese dei piani del Pnrr e chiede al governo di sostituire “i progetti in realizzabili” con altri progetti praticabili, rafforzando al tempo stesso l’efficienza della Pubblica amministrazione e la sua capacità di gestire le spese previste dal piano. “Le spese sui fondi di NextGenerationEU sono ben indietro rispetto al previsto, con la spesa cumulata a fine 2022 circa il 50% al di sotto dei piani iniziali, che prevalentemente riflette ritardi sull’attuazione degli investimenti dei progetti di investimento pubblico”, afferma l’Ocse.
“La priorità dovrebbe essere di rimpiazzare rapidamente i progetti irrealizzabili con piani realizzabili – afferma l’ente parigino – e rafforzare la capacità della Pubblica amministrazione di gestire efficientemente e attuare i progetti di spesa pubblica previsti dal Pnrr”. E per l’Ocse “è cruciale che questi progetti includano spese su infrastrutture per facilitare le transizioni digitali e verde, così come l’espansione degli asili nido per promuovere la partecipazione al mercato del lavoro delle donne in un contesto di rapida riduzione della popolazione in età lavorativa”.