Roma, 6 giu. (askanews) – “Ho letto nel pomeriggio di ieri un’agenzia del presidente del Mario Mieli che accostava il patrocinio al Roma Pride all’utero in affitto e questo è quanto di più distante dalla mia sensibilità. Tra l’altro nella concessione del patrocinio c’era scritto di evitare comportamenti che potessero ledere la sensibilità altrui. Ritengo che l’utero in affitto rappresenti lo sfruttamento del corpo della donna e delle donne più povere e io sono profondamente contrario ed è un reato nel nostro Paese, quindi non potevo dare il patrocinio. È una occasione persa perche il pride deve essere una festa di tutti e non avere una connotazione ideologica”. Così il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca, spiegando – ospite di Rtl 102.5 news – il motivo che ha spinto lui e la Giunta regionale di revocare il patrocinio alla manifestazione “Roma Pride 2023”.
“La decisione si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato “Queeresistenza”, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse. Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio” è stato spiegato ieri dalla Regione in una nota. Per Rocca il presidente del Mario Mieli ha messo in atto “una provocazione” per quella che dovrebbe essere “una festa di tutti”.