Pnrr, le spiegazioni di Bruxelles su come l’Italia può cambiarlo – askanews.it

Pnrr, le spiegazioni di Bruxelles su come l’Italia può cambiarlo

Ne ha discusso oggi il ministro Fitto in incontro con Commissione
Giu 5, 2023

Bruxelles, 5 giu. (askanews) – L’Italia ha diverse possibilità di modificare il suo Pnrr, come prevedono il quadro previsto dal regolamente del Dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf, il fondo Ue che finanzia i piani nazionali di Recovery), e dal pacchetto RepowerEU, aggiunto successivamente per accelerare la transizione energetica, in risposta alla guerra russa in Ucraina e alla crisi dei prezzi e degli approvvigionamenti del gas che ha causato. Lo hanno spiegato oggi a Bruxelles il portavoce capo della Commissione europea, Eric Mamer, e la portavoce per l’Economia, Veerle Nuyts, rispondendo a diverse domande della stampa italiana.

E la questione è stata affrontata anche dal ministro per il Pnrr e i fondi di Coesione, Raffaele Fitto, in un incontro oggi a Bruxelles con i funzionari della Commissione, in cui ha spiegato le intenzioni del governo italiano. In serata, è stata la stessa Nuyts a riferire sul suo account Twitter sugli “scambi positivi questa mattina tra una delegazione italiana guidata dal ministro Fitto e alti funzionari della Commissione sul Pnrr italiano e sull’andamento della terza e quarta richiesta di pagamento” per il finanziamento del Piano.

L’aggiunta del nuovo capitolo RePowerEU nel Pnrr, hanno precisato i due portavoce della Commissione durante il briefing di mezzogiorno per la stampa, può portare nuove risorse (sovvenzioni e prestiti) agli Stati membri che le richiedono, ma deve comportare dei progetti aggiuntivi e non sostitutivi rispetto ai loro piani iniziali, anche se un certi casi si può trattare di misure che ampliano, potenziano o completano (“scale-up”) i progetti precedenti. D’altra parte, è sempre possibile ricorrere all’articolo 21 del Regolamento del fondo Rrf, che prevede la possibilità di sostituire con nuove misure dei progetti diventati difficili da realizzare a causa di sopravvenute “circostanze oggettive”, come, appunto, quelle causate dalla guerra in Ucraina.

“Gli Stati membri – ha detto Mamer – hanno la possibilità di presentare un nuovo capitolo in seno al Pnrr che riguarda gli obiettivi del RepowerEU. Ma attenzione a non dire che si ritirano i soldi da un progetto per trasferirli a un altro. Si tratta solo di aggiungere una dimensione tematica supplementare”, ha puntualizzato.

Veerle Nuyts, da parte sua, ha precisato che “l’Italia non ha ancora sottoposto un capitolo RePowerEU. Ma chiaramente ci sono scambi costanti, come con tutti gli altri Stati membri, su questo capitolo RePowerEu. E comprendiamo effettivamente che l’Italia includerà un capitolo RePowerEU con delle misure che mirano a ridurre la dipendenza dall’energia russa e ad accelerare la transizione verde”.

“Ci sono diverse fonti per finanziare RePowerEU”, ha ricordato la portavoce. “Gli Stati membri hanno il diritto all’allocazione di nuovi sussidi per il RepowerEU, che possono essere destinati al Dispositivo Rrf. L’Italia può chiedere una parte di questi sussidi. C’è anche la possibilità di spostare fondi dalla Riserva di aggiustamento sulla Brexit, e anche da una parte dei Fondi di coesione”. Bruxelles, 5 giu. (askanews) Nuyts ha precisato poi che “il massimale dei nuovi sussidi RepowerEU per l’Italia ammonta a 2,7 miliardi di euro”. Altre fonti comunitarie hanno aggiunto più tardi che l’Italia potrà attingere anche a 146,7 milioni di euro dalla Riserva per la Brexit (dotata di 5,4 miliardi complessivi per tutti i Ventisette), e ad altri 2,1 miliardi dai Fondi di coesione.

“E’ importante capire che per avere accesso ai nuovi fondi destinati al Repower Eu, è necessario proporre nuove misure, nuove riforme e nuove investimenti che non sono ancora compresi nel piano iniziale”, ha puntualizzato la portavoce. E rispondendo a chi chiedeva se sia possibile modificare il Pnrr spostando fondi già richiesti per altri progetti verso i nuovi capitoli legati al RepowerEU, Nuyts ha replicato: “Ciò che è chiaro è che l’ambizione delle riforme deve rimanere la stessa. Questo è molto importante spiegarlo. Quello che abbiamo visto, per esempio in altri Stati membri che hanno già presentato il capitolo RepowerEU, è la possibilità di fare uno ‘scale-up’ delle misure che erano già incluse nel piano iniziale”.

“C’era – ha ricordato Mamer – una certa quanttà di fondi (prestiti, ndr) non richiesti dagli Stati membri, e che quindi possono essere richiesti da altri paesi che lo desiderano, nell’ambito dell’aggiunta del loro nuovo capitolo RepowerEU. Si tratta di fonti di finanziamento aggiuntive rispetto a quanto già previsto nel piano” nazionale iniziale.

Rispondendo alla domanda di un giornalista sulla possibilità di sostituire vari progetti infrastrutturali del Pnrr italiano con altri progetti, a causa delle mutate circostanze oggettive, dovute in particolare alla guerra in Ucraina, Nuyts, ha elencato “le differenti possibilità di introdurre dei cambiamenti al Pnrr dell’Italia”.

“Innanzitutto – ha detto -, è possibile un cambiamento tecnico per aggiornare l’ammontare finale dei sussidi del dispositivo Rrf, che prevede per l’Italia una somma supplementare pari a 140 milioni di euro”.

“In secondo luogo, – ha continuato la portavoce – l’Italia ha anche notificato la sua intenzione di richiedere prestiti supplementari al di là dell’allocazione massima che aveva già chiesto nel piano iniziale, pari al 6,8% del reddito nazionale lordo del 2019. Questo si può fare quando si presentano delle circostanze eccezionali”.

“E poi, il terzo punto: in base all’articolo 21 del regolamento Rrf, una volta che il Consiglio ha adottato un piano nazionale e lo ha approvato, uno Stato membro può, in casi eccezionali, chiedere una modifica di alcuni specifici obiettivi e traguardi parziali (‘milestones’, ndr), se ciò è giustificato sulla base di ragioni oggettive. E’ importante sottolineare anche questo”.

Infine, “c’è il capitolo RePowerEU che incoraggiamo tutti gli Stati membri a includere nel loro piano nazionale rivisto”, ha concluso Nuyts.

Loc