Carabiniere ucciso, giudice: assoluta anomalia bendaggio Hjorth – askanews.it

Carabiniere ucciso, giudice: assoluta anomalia bendaggio Hjorth

Le motivazioni della sentenza di condanna per il sottufficiale
Giu 5, 2023

Roma, 5 giu. (askanews) – “Sull’assoluta anomalia della misura adottata dal sottufficiale imputato non possono, in concreto, nutrirsi dubbi di sorta in quanto non solo la stessa non è espressamente prevista (e il dato non è solo meramente formale) da alcuna disposizione di legge, ma la totalità dei testi cui la relativa domanda è stata posta nel presente procedimento ha escluso, nonostante trattasi di soggetti con diversi anni di esperienza in attività di polizia giudiziaria, di aver mai proceduto o assistito al bendaggio di un fermato, procedura infatti che non rientra certo nelle prassi operative delle forze di polizia italiane”. Così scrive il giudice monocratico di Roma Alfonso Sabella in un passo delle motivazioni della sentenza di condanna a due mesi, pena sospesa, Fabio Manganaro, il carabiniere accusato di aver bendato Gabriel Natale Hjorth nella caserma di via in Selci dopo il fermo dei due americani, Hjorth e l’amico Finnegan Elder Lee in relazione all’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso con undici coltellate nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019.

“Il tribunale – si aggiunge – non riesce a comprendere bene la relazione tra il bendaggio di un individuo in un contesto quale quello chiaramente emerso in dibattimento e la necessità di tranquillizzarlo ritenendo che, a differenza di quanto avviene per gli uccelli rapaci quando vengono privati degli stimoli visivi, un essere umano appena aggredito con quelle modalità dovrebbe, all’esatto contrario, agitarsi molto di più non potendo nemmeno vedere se qualcuno si appresta a colpirlo e da che punto arriva la minaccia (e del resto lo stesso Manganaro ha dichiarato anche di avergli coperto gli occhi … per disorientarlo)”.

Il giudice Sabella poi spiega: “Per quanto possa apparire quasi paradossale, ritiene il Tribunale che Fabio Manganaro abbia posto in essere quel comportamento, comunque penalmente rilevante e per il quale non può non essere condannato, al principale, se non addirittura esclusivo, scopo di tutelare i suoi colleghi sia elidendo, già ab origine, la possibilità di pervenire successivamente a una loro identificazione (in una delle chat dei carabinieri coinvolti nelle indagini si legge infatti che Natale Hjorth ‘è stato bendato per non vedere’), sia provando a togliere ai medesimi ulteriori possibilità di porre in essere altre condotte aggressive nei confronti del fermato; proprio per questi motivi, se non possono non riconoscersi all’imputato, militare ampiamente stimato e ovviamente privo di pregiudizi penali, le circostanze attenuanti generiche, si impone l’individuazione di una sanzione prossima ai limiti edittali e individuata in quella di cui al dispositivo cui si perviene partendo da una base di mesi tre di reclusione ridotta di un terzo per le generiche”.