Educazione Finanziaria, il ruolo della musica in un convegno a Roma – askanews.it

Educazione Finanziaria, il ruolo della musica in un convegno a Roma

Per ricostruire il rapporto tra società e ricchezza
Mag 29, 2023

Roma, 29 mag. (askanews) – Il tema dell’educazione finanziaria sarà al centro dell’evento “Aristotele trap – Miti, sogni, valori e disvalori nella relazione tra giovani e denaro”, progetto realizzato dagli studenti del secondo anno accademico della Scuola Politica Vivere nella Comunità – in collaborazione con la Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio – in programma domani a Roma alle 17.00 presso Palazzo Altieri.

Si tratta – informa un comunicato degli organizzatori – della presentazione di un saggio che, ripercorrendo gli ultimi 60 anni della musica italiana e internazionale, in particolare le canzoni che parlano di denaro, ricostruisce il rapporto fra società e ricchezza e la possibile influenza dei brani sulle opinioni delle persone. All’evento, parteciperanno, tra gli altri, Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani, Stefano Lucchini, Presidente della Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio, Marcello Presicci, Co-fondatore della Scuola Politica “Vivere nella comunità”, e Leonardo Donato, ceo di We Inform, società editrice di Fortune Italia e del saggio.

“La musica è uno straordinario strumento di comunicazione – ha commentato Leonardo Donato, ceo di We Inform – capace, entro certi limiti, di toccare la gente, e in particolar modo i giovani, come non riescono a fare altre forme di linguaggio. Nello sviluppo del progetto, sono state raccolte una serie di canzoni, con significativi riferimenti al denaro e alla ricchezza, che sono state poi messe in relazione al contesto storico in cui sono state scritte. Si passa così dall’amore che non si può comprare di ‘Can’t buy me love’ dei Beatles alla critica verso la ricerca spasmodica della ricchezza raccontata da ‘ Money’ dei Pink Floyd. Parliamo di due decenni l’un contro l’altro armati: i Sessanta con il pacifismo, i buoni sentimenti, le contestazioni studentesche; i Settanta con il primo boom informatico, la crisi energetica e il crollo e la nascita di diversi regimi, un periodo caratterizzato, rispetto al precedente, da brani musicali ancora più impegnati e critici.”

“Quello che colpisce in questa analisi – continua l’editore – è il brusco passaggio da brani leggeri e impegnati, dove non c’è una esaltazione del denaro, alla moderna musica trap, un genere che, invece, loda la triade sesso-droga-soldi, raggiungibile grazie al denaro. Così, ci troviamo dall’ostentazione dell’oro e delle macchine tipico del rap a un messaggio negativo: il denaro non è uno strumento per formare una famiglia, per esempio, ma il mezzo per soddisfare pulsioni e vizi.Ci chiediamo se sia possibile educare a un uso efficace del denaro attraverso i testi delle canzoni. Di sicuro emerge un valore ambivalente dei soldi ma la cosa importante è che esiste una correlazione fra musica ed educazione finanziaria che racconteremo durante il convegno.”