Attacco hacker cinese a Usa, Pechino respinge le accuse – askanews.it

Attacco hacker cinese a Usa, Pechino respinge le accuse

Portavoce: operazione di disinformazione collettiva
Mag 25, 2023

Roma, 25 mag. (askanews) – La Cina ha respinto oggi le accuse arrivate dall’intelligence statunitense su un presunto attacco hacker a scopo di spionaggio con un malware promosso dal governo di Pechino. Ha definito queste informazioni – arrivate da Microsoft, dalla National Security Agency Usa e, a cascata, da agenzie d’intelligence di Gran Bretagna, Australia, Canada, Nuova Zelanda, ecc. – come “un’operazione di disinformazione collettiva da parte degli Stati uniti e dei paesi della Five Eyes Alliance a fini geopolitici”.

Nella quotidiana conferenza stampa, la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning ha detto che il rapporto diffuso da Microsoft, NSA e dalle altre organizzazione d’intelligence è “estremamente poco professionale”, un “collage” d’informazioni con “una grave carenza di prove”.

“Come tutti sappiamo, la Five Eyes Alliance è la più grande organizzazione di intelligence del mondo e l’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati uniti è la più grande organizzazione di hacker del mondo: è ironico che abbiano rilasciato congiuntamente rapporti di informazioni false”, ha sostenuto ancora Mao Ning. “Per quanto riguarda la partecipazione di alcune aziende – ha proseguito – questo dimostra che, oltre alle agenzie governative, gli Stati Uniti stanno espandendo anche nuovi canali per la diffusione di informazioni false; non è la prima volta, né sarà l’ultima”.

La portavoce cinese ha inoltre rovesciato le accuse, ricordando come in un rapporto a settembre l’intelligence cinese abbia “rivelato in dettaglio l’attacco informatico dell’Agenzia per la sicurezza nazionale degli Stati uniti alla Politecnico della Cina nordorientale: gli Stati Uniti dovrebbero immediatamente rendere conto di quel’attacco informatico, invece di diffondere false informazioni per distogliere l’attenzione”.

Ieri le agenzie di cybersicurezza degli Usa e degli altro quattro paesi anglofoni che compongono l’alleanza d’intelligence Five Eyes hanno diffuso un “allarme congiunto di cybersicurezza” (Cybersecurity Advisory, CSA) per “sottolineare un un cluster di attività d’interesse associato a un attore cyber sponsorizzato dalla Repubblica popolare cinese e conosciuto come ‘Volt Typhoon'”. Dal canto suo, il gigante del software americano Microsoft ha detto che Volt Typhoon, attivo da metà 2021, ha colpito infrastrutture critiche a Guam, isola che ospita una delle più grandi strutture militari Usa nel Pacifico, con un malware di difficile rilevazione.

Si tratta di una delle più grandi campagne di spionaggio informatico conosciute contro le infrastrutture critiche americane. “Microsoft – ha continuato il gruppo tech – valuta con moderata fiducia che questa campagna Volt Typhoon stia perseguendo lo sviluppo di capacità che potrebbero interrompere le infrastrutture di comunicazione critiche tra gli Stati Uniti e la regione asiatica durante le crisi future”.