Napoli, 17 apr. (askanews) – “Oggi il settore aereo pesa pochissimo in termini di emissioni di CO2, siamo su una percentuale del 2-3%, ma dobbiamo agire per la decarbonizzazione ed entro il 2050 questo settore potrà contare molto di più”. A dirlo Michele Miedico, direttore Pianificazione, ambiente e progetto Salerno di Gesac, in occasione della tavola rotonda ‘Napoli città aperta, sostenibile, connessa’ a Palazzo Grenoble per i 60 anni della tratta Napoli-Parigi operata da Air France. “Già dal 2013 abbiamo aderito al programma al programma ACA (Airport Carbon Accreditation) e Napoli – ha aggiunto – nel 2022 si è attestata al livello più alto, il 4+ Transition”. La società di gestione dello scalo partenopeo di Capodichino ha già adottato una nuova procedura antirumore che evita il sorvolo del centro storico di Napoli per tutti i voli in partenza diretti verso Nord che consentirà di minimizzare gli impatti acustici (30% in meno della popolazione esposta) e l’emissione di gas climalteranti (11mila tonnellate all’anno di Co2), oltre a diminuire il tempo di volo annuo di circa 500 ore. Gesac, inoltre, si è impegnata a utilizzare in aeroporto solo mezzi elettrici e a produrre energia pulita. “Ci sarà un impianto fotovoltaico che contribuirà a generare energia sul posto – ha spiegato Miedico – mentre altri impianti genereranno energia con il gas”. Si provvederà, inoltre, alla piantumazione di diversi alberi anche per riqualificare alcune aree adesso chiuse al pubblico. “In un’ottica di decarbonizzazione ci occuperemo di una sorta di forestazione urbana a Napoli e in altri comuni limitrofi all’aeroporto. Vogliamo non solo un assorbimento di CO2, grazie agli alberi, ma anche riqualificare aree e promuovere iniziative che vedranno Gesac protagonista di un processo di rigenerazione urbana”, ha concluso.
- 19 ottobre 2024