Occupazioni, Zevi: no a ripristino legalità con persone in strada

Roma, 5 apr. (askanews) – “Perché vogliamo seguire il modello di acquisizione applicato per l’immobile di Porto Fluviale, per Spin Time e Maam? Crediamo che, se abbiamo edifici pubblici, o che dal patrimonio pubblico sono usciti per operazioni finanziarie, noi ragioniamo sugli interventi di recupero, che non servono solo per tutelare chi ci sta dentro, ma anche per ricucire la città”. Lo ha detto l’assessore capitolino al Patrimonio Tobia Zevi audito dalla commissione consiliare Trasparenza presieduta dal consigliere di Fdi Federico Rocca.

Nel Piano Casa, ha precisato Zevi “che valuteremo con proprietà, in base al bilancio comunale, abbiamo previsto che, se abbiamo immobili come ex scuole e uffici abbandonati o occupati, li possiamo trasformare con la rigenerazione urbana. Non abbiamo scelto noi gli immobili – ha aggiunto Zevi – ma sono in liste delle diverse istituzioni e nella delibera comunale sull’autorecupero”. Zevi ha difeso la scelta con l’opposizione, spiegando che “se vogliamo ripristinare il diritto della proprietà e la legalità mettendo in strada 10mila persone, dobbiamo immaginare che la prossima commissione la discutiamo nelle tendopoli. Noi siamo favorevoli a operazioni di rigenerazioni urbane come il Pinqua di Porto Fluviale, che prevede la valutazione delle fragilità con il meccanismo della lista speciale ed è stato premiato dal ministero delle Infrastrutture, non da un pericoloso rivoluzionario, come numero 1 dell’asse Pinqua”.