Il coreografo Fontano: nella danza ciò che conta è l'espressione – askanews.it

Il coreografo Fontano: nella danza ciò che conta è l'espressione

Fa parte della cultura, bene le scuole coreutiche
Apr 5, 2023

Roma, 5 apr. (askanews) – Dopo la body positivity potremmo iniziare a parlare anche di dance positivity. Studi recenti, infatti, hanno evidenziato che la danza ha un impatto importante non solo a livello fisico, specialmente nelle fasi di crescita di bambini e ragazzi, ma anche sul piano psicologico, contribuendo a combattere stati depressivi ed ansia, fenomeni purtroppo in crescita tra i giovanissimi, spesso collegati all’esposizione continua sui social. Il nostro paese può vantare nomi eccellenti di ballerini e coreografi: da Carla Fracci a Roberto Bolle, passando per Joseph Fontano, ritenuto il padre della danza contemporanea (che si è formato nella New York multiculturale tra la fine degli anni ’60 ed i primi anni ’70, ma poi ha fondato in Italia la sua scuola, che ha formato generazioni di talenti ed avvicinato tanti giovani a questa nobile arte).

Joseph Fontano – danzatore e coreografo statunitense: “Per fortuna negli anni si è potuto valorizzare non solo il corpo ma la persona perché ognuno di noi è diverso, siamo unici. Quanto può esprimere un danzatore classico, che necessariamente non deve essere magrissimo, con piedi meravigliosi. L’importante è l’espressione”. In Italia, la forte passione per la danza è manifestata dalla presenza di circa 17 mila strutture su tutto il territorio, frequentate da 1,4 milioni di allievi, con un’età compresa tra i 4 ed i 20 anni. L’educazione alla danza, dunque, dovrebbe rientrare anche nei piani formativi scolastici vista la sua influenza positiva. “La cosa importante è di aver accettato che la danza fa parte della cultura, come ci sono le scuole musicali ci sono anche le coreutiche., perché dà l’opportunità a dei ragazzi di diventare danzatori e entrare nel mondo della danza”.