La Bce dice che “l’incertezza resta elevata, il rialzo dei tassi dipende dai dati” – askanews.it

La Bce dice che “l’incertezza resta elevata, il rialzo dei tassi dipende dai dati”

Mosse determinate da inflazione, economia e sviluppi finanza
Mar 30, 2023

Roma, 30 mar. (askanews) – L’elevata incertezza “accresce l’importanza di un approccio dipendente dai dati per le decisioni del Consiglio direttivo (dalla Bce) sui tassi di riferimento, che saranno determinate dalle sue valutazioni sulle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, dalla dinamica dell’inflazione di fondo e dall’intensità di trasmissione della politica monetaria”. Nel Bollettino economico, la Bce ribadisce l’impostazione per le future decisioni dopo il nuovo rialzo dei tassi di 50 punti base operato lo scorso 16 marzo.

L’obiettivo della manovra restrittiva resta quello di assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine”, si legge. Dopo le recenti turbolenze la Bce “monitora con attenzione le tensioni in atto sui mercati” e nel bollettino economico ribadisce che in occasione del direttorio di metà marzo ha affermato di “essere pronta a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro”.

Inoltre il Consiglio direttivo “ha dichiarato che il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso – si legge – la Bce dispone di tutti gli strumenti necessari a fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e a preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria”.

Le recenti tensioni dei mercati hanno pesato sulle quotazioni in Borsa delle banche mentre, specularmente, con il crollo della “propensione al rischio” degli investitori hanno portato ad attenuazioni dei tassi sui titoli di Stato. E tra dicembre e marzo il differenziale di rendimento dei titoli di Stato dell’Italia rispetto agli asset ritenuti privi di rischio “è sceso di 36 punti base, mentre l’analogo differenziale sui titoli greci e tedeschi è diminuito di 28 punti base”. Secondo la Bce nel periodo in esame i rendimenti dei titoli di Stato dell’area dell’euro hanno mostrato andamenti sostanzialmente in linea con i tassi privi di rischio.

“I differenziali sui titoli di Stato dei diversi paesi si sono assottigliati verso la fine del periodo” (15 dicembre-15 marzo). “Con l’acuirsi delle tensioni sui mercati, i corsi azionari delle banche europee sono calati e la propensione al rischio degli operatori di mercato è diminuita drasticamente – osserva la Bce – innescando un calo dei rendimenti dei titoli di Stato dell’area rispetto ai tassi swap. Il rendimento medio ponderato per il Pil dei titoli di Stato decennali ha chiuso il periodo di riferimento collocandosi 24 punti base al di sotto del livello di metà dicembre 2022. Tale calo ha rispecchiato una contrazione dei differenziali di rendimento dei titoli di Stato nei vari paesi. Ad esempio, il differenziale sui titoli di Stato decennali italiani è sceso di 36 punti base, mentre l’analogo differenziale sui titoli greci e tedeschi è diminuito di 28 punti base”.