Domani a Milano in piazza con una biro per i diritti dei figli delle coppie Lgbt – askanews.it

Domani a Milano in piazza con una biro per i diritti dei figli delle coppie Lgbt

Organizzatori: “Comunità Lgbt sotto attacco”. Sala: ‘Si umilia società’
Mar 17, 2023

Milano, 17 mar. (askanews) – Una penna biro, lo strumento che in mano ai sindaci potrebbe consentire ai figli delle famiglie omogenitoriali di godere degli stessi diritti dei loro compagni di classe. Sarà questo il simbolo della manifestazione che domani a Milano, in piazza della Scala, chiederà ai sindaci italia di “disobbedire” alle indicazioni del Viminale che impediscono le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei figli nati da coppie omogenitoriali. Perchè la circolare, denunciano i promotori in una conferenza stampa a Milano, “entra nella carne viva delle famiglie arcobaleno”, segna “un punto di non ritorno” nel confronto sul tema, rende evidente che “la nostra comunità è sotto attacco da parte della destra, chesventola bandiere sulla pelle delle persone”, denuncia Luca Paladini dei Sentinelli di Milano.

Insieme a lui, nella sede dell’Arcigay Milano, anche Alessia Crocini presidente di Famiglie Arcobaleno, Alice Redaelli presidente di Cig Arcigay, e il sindaco di Milano Beppe Sala. Che interrompendo le registrazioni nel suo Comune ha fatto deflagrare il caso: “Io non mi pento di quanto fatto, mi auguro che si potrà andare avanti e sto cercando alleanze con sindaci nazionali ma anche internazionali, perché questo tema è fondamentale e voglio vedere una discussione sana a concreta in Parlamento. Voglio una discussione in cui ciascuno si esponga, ma non escludo di trovare comportamenti più coraggiosi nel sistema dei sindaci, e voglio trovare una formula che vada al di là di Milano”.

Alla manifestazione Sala non ci sarà, a Milano è in programma anche un corteo degli anarchici e il sindaco spiega di voler restare in ufficio a monitorare la situazione. Ma in piazza è annunciata la presenza di tanti leader politici nazionali, a cominciare dalla segretaria del Pd Elly Schlein. A loro Sala chiede di avviare “una discussione in Parlamento”, perchè “c’è un vuoto normativo da colmare”, e “chiedo alla mia parte politica di prendere una posizione chiara”, rispetto ad una comportamento del governo che “umilia le istanze della società”.

“Sapevamo benissimo che il governo non sarebbe stato amico delle famiglie arcobaleno”, rincara Crocini, ma ora “siamo sulla scia della Russia di Putin dove le persone lgbt vengono perseguitate o incarcerate”. Serve invece una legge che “permetta a entrambi i genitori di riconoscere il figlio alla nascita”, per evitare che ci siano bambini “con meno diritti dei loro compagni di classe”.

Come c’è “In tutti i Paesi occidentali: noi siamo in compgnia inece di Ungheria e Polonia. Questa persecuzione deve finire e chiediamo a tutti i sindaci di disobbedire, perchè le leggi ingiuste vanno contrastate”. Chiude Alice Redaelli, presidente di Cig Arcigay: “Lo Stato dovrebbe estendere i diritti, non restringerli e ancora non capisco cosa toglie agli altri bambini il riconoscimento dei diritti ai figli delle coppie omogenitoriali. I bambini delle famiglie arcobaleno hanno diritto a uno sviluppo sano e sereno come avviene per i loro coetanei. Basta una penna per deciderlo. Sala la penna la stava usando e gliel’hanno tolta. Noi dobbiamo spingere affinché la penna venga impugnata ancora in altre realtà”.