Meloni prepara il viaggio a Kiev a ridosso del 24 febbraio (per ribadire il sostegno all’Ucraina) – askanews.it

Meloni prepara il viaggio a Kiev a ridosso del 24 febbraio (per ribadire il sostegno all’Ucraina)

Roma, 13 feb. (askanews) – L’appuntamento era previsto da tempo, ma forse le parole di Silvio Berlusconi hanno portato a stringere i contatti per la missione di Giorgia Meloni a Kiev. La premier, nel colloquio avuto con Volodymyr Zelensky a Bruxelles, aveva ribadito la sua intenzione di recarsi in Ucraina prima del 24 febbraio, anniversario dell’invasione. E adesso le diplomazie sono al lavoro per fissare la data nell’agenda: con ogni probabilita’, secondo quanto si apprende da fonti di governo, Meloni sara’ a Kiev proprio a ridosso del 24 febbraio. Sara’ l’occasione per ribadire il sostegno all’Ucraina, dopo la ‘bufera’ creata dalle parole, ieri, del leader di Forza Italia, che ha detto, tra le altre cose, che “a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato”. Parole che hanno fatto suonare l’allarme a Palazzo Chigi, che subito nella serata di ieri si e’ affrettato a far sapere che il sostegno “e’ saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo”. E questa e’ la linea per disinnescare la ‘bomba’ di Berlusconi che non per la prima volta, ma forse nel modo piu’ diretto, ha dato voce ai dubbi che in parte della maggioranza ci sono sul coinvolgimento dell’Italia. La consegna e’ tracciare una netta divisione tra le parole del presidente di Forza Italia e gli atti del governo. “La posizione del governo e’ sempre la stessa, Berlusconi e’ un uomo di pace, non ha cambiato di certo le sue posizioni a sostegno della Ucraina, della Nato e dell’Occidente. Abbiamo sempre votato nella stessa maniera e continueremo a votare cosi'”, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, coorditore di Fi. Stesso concetto espresso anche dal titolare della Difesa, Guido Crosetto: “I governi parlano con gli atti. Gli atti di questo governo approvati dal Parlamento da tutte le forze politiche pare siano abbastanza chiari”. “Siamo al fianco dell’Ucraina fino alla vittoria”, le parole di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e vicinissimo alla premier. Le rassicurazioni pero’ non convincono le opposizioni: “Berlusconi ha detto cose gravissime. Tajani ha risposto ribandendo l’atlantismo di Forza Italia, ma a questo punto – chiede la capogruppo al Senato Simona Malpezzi – la maggioranza deve chiarire la sua posizione”. “Se queste elezioni portassero alla sparizione politica di Berlusconi – twitta Carlo Calenda – sarebbe gia’ un grande risultato per il Paese. Non se ne puo’ piu’ del discredito che periodicamente porta all’Italia: dai conflitti di interesse al putinismo; dalle gaffe al bunga bunga. Anche basta”. Afe/Int14
Feb 13, 2023
Tajani, Meloni, Lollobrigida rassicurano su appoggio all’Ucraina Roma, 13 feb. (askanews) – L’appuntamento era previsto da tempo, ma forse le parole di Silvio Berlusconi hanno portato a stringere i contatti per la missione di Giorgia Meloni a Kiev. La premier, nel colloquio avuto con Volodymyr Zelensky a Bruxelles, aveva ribadito la sua intenzione di recarsi in Ucraina prima del 24 febbraio, anniversario dell’invasione. E adesso le diplomazie sono al lavoro per fissare la data nell’agenda: con ogni probabilita’, secondo quanto si apprende da fonti di governo, Meloni sara’ a Kiev proprio a ridosso del 24 febbraio.

Sara’ l’occasione per ribadire il sostegno all’Ucraina, dopo la ‘bufera’ creata dalle parole, ieri, del leader di Forza Italia, che ha detto, tra le altre cose, che “a parlare con Zelensky, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato”. Parole che hanno fatto suonare l’allarme a Palazzo Chigi, che subito nella serata di ieri si e’ affrettato a far sapere che il sostegno “e’ saldo e convinto, come chiaramente previsto nel programma e come confermato in tutti i voti parlamentari della maggioranza che sostiene l’esecutivo”.

E questa e’ la linea per disinnescare la ‘bomba’ di Berlusconi che non per la prima volta, ma forse nel modo piu’ diretto, ha dato voce ai dubbi che in parte della maggioranza ci sono sul coinvolgimento dell’Italia. La consegna e’ tracciare una netta divisione tra le parole del presidente di Forza Italia e gli atti del governo. “La posizione del governo e’ sempre la stessa, Berlusconi e’ un uomo di pace, non ha cambiato di certo le sue posizioni a sostegno della Ucraina, della Nato e dell’Occidente. Abbiamo sempre votato nella stessa maniera e continueremo a votare cosi'”, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, coorditore di Fi. Stesso concetto espresso anche dal titolare della Difesa, Guido Crosetto: “I governi parlano con gli atti. Gli atti di questo governo approvati dal Parlamento da tutte le forze politiche pare siano abbastanza chiari”. “Siamo al fianco dell’Ucraina fino alla vittoria”, le parole di Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura e vicinissimo alla premier.

Le rassicurazioni pero’ non convincono le opposizioni: “Berlusconi ha detto cose gravissime. Tajani ha risposto ribandendo l’atlantismo di Forza Italia, ma a questo punto – chiede la capogruppo al Senato Simona Malpezzi – la maggioranza deve chiarire la sua posizione”. “Se queste elezioni portassero alla sparizione politica di Berlusconi – twitta Carlo Calenda – sarebbe gia’ un grande risultato per il Paese. Non se ne puo’ piu’ del discredito che periodicamente porta all’Italia: dai conflitti di interesse al putinismo; dalle gaffe al bunga bunga. Anche basta”.

Afe/Int14